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“L’emendamento passato grazie ai franchi tiratori dimostra che noi e la Lega siamo diversi, innanzitutto sulla legalita’. E di certo non siamo alleati”. Lo sottolinea il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, intervistata dal Fatto Quotidiano, in riferimento al voto sul peculato nel ddl Anticorruzione. I 36 erano davvero solo del Carroccio? O c’era dentro qualcuno dei vostri? “Noi – risponde – le nostre discussioni le facciamo in modo trasparente, per cui immagino vengano dalla Lega, ho letto di anonimi deputati leghisti che sostenevano di aver voluto dare un segnale al Movimento. Ma e’ un messaggio che rispediamo al mittente. Non ci siamo impauriti, e su temi come l’Anticorruzione non faremo sconti a nessuno”.
“Non siamo al governo per fare le cose a meta’. Questo esecutivo – prosegue – esistera’ finche’ fara’ tutto cio’ che deve fare per il bene del Paese, rispettando il contratto per realizzare cose che servono al Paese. Noi non siamo alleati della Lega, e abbiamo un’identita’ molto diversa dalla loro, ma siamo impegnati da un contratto”. Quanto al rapporto con l’Ue, osserva, “all’inizio anche i commissari europei hanno usato toni duri. C’e’ chi ha detto che i mercati rimanderanno gli italiani a votare. Dopodiche’, riconosco che bisogna abbassare i toni e dialogare. Questo governo ha diritto al beneficio del dubbio: ci diano un anno”.
