Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, nella sede della camera di Commercio di Napoli per la presentazione del bilancio sociale della Campania, 9 ottobre 2015. ANSA / CIRO FUSCO

Lettera di Tito Boeri alla Commissione Lavoro della Camera: ‘Gettate discredito sull’Inps in modo sistematico’

‘Accuse particolarmente offensive che fanno pensare a una operazione volta sistematicamente a gettare discredito sull’Istituto che gestisce la protezione sociale in Italia.  Se così fosse, sarebbe un gioco pericoloso’, è l’attacco della durissima la lettera che il presidente dell’Inps Tito Boeri ha inviato al presidente Cesare Damiano e ai membri della Commissione Lavoro della Camera.

 Boeri inizia la sua lettera esponendo un ‘campionario’ delle critiche dei componenti della Commissione nei confronti dell’istituto. Il  presidente Damiano aveva affermato: ‘Ci sono elementi di perversione nelle circolari dell’Inps’.
‘Le critiche sono per noi una fonte di stimolo e sono sempre ben accette perché aiutano a fare meglio il nostro lavoro’, scrive Boeri, che poi precisa: ‘Ma qui ci sembra di essere in presenza di un’operazione volta sistematicamente a gettare discredito sull’Istituto’. 

Il presidente Inps fa poi una sintesi delle accuse che gli vengono mosse: l’Inps non dà le informazioni oppure dà i dati sbagliati;  Inps è sistematicamente in ritardo nell’attuazione delle norme e le interpreta in modo arbitrario.

Boeri rammenta che Damiano ha parlato di comportamento omissivo dell’Inps nel fornire i dati sulle cosiddette salvaguardie nella sessione della Commissione del 20 aprile scorso. Nonostante, scrive il presidente dell’ente previdenziale, durante quella sessione, il sottosegretario Cassano vi aveva informato che l’Istituto aveva prontamente trasmesso i dati richiesti al Ministero del Lavoro, da cui era arrivata la richiesta. L’Inps ha profuso uno sforzo straordinario nel condividere le sue informazioni, rivendica Boeri ricordando il potenziamento della Direzione Studi e Ricerche grazie alla riorganizzazione interna dell’Istituto, fortemente voluta dal presidente Inps, e avvenuto per migliorare l’utilizzo dei dati e previsioni Inps a supporto dei processi decisionali.
L’impressione che si ha dalle vostre rimostranze è che di sistematico ci sia il mettere in discussione e spesso svilire ogni proiezione che non corrisponda ai Vostri, puntualizza   Boeri.

Quanto all’accusa di interpretare e applicare in modo arbitrario le norme, in particolare sulle salvaguardie pensionistiche, Boeri ne rintraccia la responsabilità nel continuo mutamento del quadro normativo: ‘Il fatto è che le sette macro-categorie di esodati inizialmente individuate sono state progressivamente ampliate al punto da rendere la nozione stessa di esodato alquanto nebulosa’.

Nella conclusione della lettera, Boeri suggerisce quindi ai membri della Commissione di lavorare a più stretto contatto con le amministrazioni che devono attuare le norme, assicurando l’impegno dell’Istituto a segnalare le criticità nei dispositivi che ne rendessero difficile la traduzione in circolari applicative.

A Boeri hanno replicato alcuni membri della Commissione: ‘Boeri criminalizza l’intera categoria sindacale’, afferma Anna Giacobbe, deputata Pd e componente in Commissione Lavoro alla Camera: ‘Si può dire  che ci sono stati abusi nell’utilizzo di una norma, e perseguirli per via amministrativa o ricorrendo al magistrato. Oppure si può dire che c’è un privilegio per una intera categoria, e fare un’operazione in sé odiosa di generica criminalizzazione. Il presidente dell’Inps Tito Boeri usa questa seconda strada, e non lo fa certo per ingenuità’.

La replica più piccata arriva da Cesare Damiano, presidente di Commissione: ‘La lettera di Boeri offende il Parlamento perché nega l’evidenza dei fatti: tutti i problemi che abbiamo denunciato sono documentati, a partire dalle stime non corrispondenti alla realtà per quanto riguarda le salvaguardie degli esodati. Quanto ai comunicati stampa anche noi abbiamo una raccolta di quelli di Boeri in qualità di ‘legislatore e ricercatore’. Meno di quelli di Presidente Inps. Naturalmente, siamo totalmente disponibili a un rapido confronto. Quanto alle interpretazioni delle leggi da parte dell’Inps che riteniamo arbitrarie  facciamo un esempio per tutti: dopo quattro anni di proteste, anche grazie all’intervento del Governo, l’Inps corregge la sua circolare a proposito della pensione anticipata dei nati nel ’52 (legge Fornero), concessa, sulla base della circolare dell’Istituto, soltanto a coloro che svolgevano una attività di lavoro dipendente il 28 dicembre del 2011. Se disgraziatamente il lavoratore smetteva di lavorare il giorno prima, non si aveva questo diritto. Una interpretazione assurda e arbitraria, in spregio della legge, successivamente corretta per nostra iniziativa. Corretta come? Escludendo dal computo dell’anzianità i versamenti volontari, il servizio militare, la maternità, la mobilità e il riscatto della laurea. Assurdo. Anziché lanciare anatemi il Presidente dell’Inps dovrebbe dare qualche spiegazione’.

 

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