Letta e la de-renzizzazione di Luca Lotti

C’è chi  ipotizza che molti, tra i dem stiano  per arrivare alla defenestrazione di Enrico Letta  il 26 settembre, poche ore dopo il verdetto delle urne che, si presume osservando i sondaggi di queste settimane, dovrebbe spedire il Pd all’opposizione.

Letta ha deciso di de-renzizzare definitivamente il partito, che in queste legislatura aveva in Parlamento ancora moltissimi onorevoli scelti direttamente dall’ex premier. Tra questi, Luca Lotti, ex fedelissimo di Renzi che aveva scelto di non seguire l’amico in Italia Viva. Per molti maliziosi, era una strategia per condizionare ancora la vita e le scelte della “casa madre”. Lotti è esponente di spicco di Base riformista, la stessa del ministro Guerini e del capogruppo Marcucci, la più “pesante” nel partito,. nonostante tutto. Secondo Dagospia la sua epurazione dalle liste non sarebbe “una vendetta”. La vicenda, semmai, “rientra nell’attenzione con cui il Nazareno valuta le storie personali e giudiziarie dei suoi candidati”. Lotti, ricorda il sito di gossip politico fondato e diretto da Roberto D’Agostino, “è a processo nel caso Consip con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio” e per lui la Procura di Firenze ha chiesto (unitamente a Renzi, Boschi e Carrai) il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nei finanziamenti alla Fondazione Open.

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