Letta pensa a Roma 2024, Malagò: “Ora si può sognare”

“Abbiamo capito quello che è successo tra febbraio e aprile o ancora siamo ciechi? Sono avvenuti due terremoti non paragonabili a nessuno dei terremoti della politica italiana: il risultato elettorale e l’implosione del Parlamento che non è riuscito a eleggere il presidente della Repubblica”. Non usa mezzi termini il premier Enrico Letta, che a Cernobbio si sofferma sulle mancanze, ma anche sui ‘doveri della politica italiana. ”Le risposte tradizionali – secondo il premier Letta – non bastano. Noi siamo qui per una svolta non per traccheggiare”, ha detto a Cernobbio. “Di fronte a un compito così improbo, impervio”, come quello del governo e dell’innovazione, “mi dedico totalmente a questa missione, che è già un’impresa. Figurare se uno si deve dedicare ad altre cose come il proprio futuro politico o a un partito”, ha aggiunto.

Bisogna ”rompere le catene che bloccano l’Italia. Il nostro paese può fare cose straordinarie”, ha spiegato. ”Il nostro paese può fare cose straordinarie se riusciamo a rompere le catene” che ancora frenano l’Italia, ha sottolineato Letta, prima di iniziare ad elencarle. ”La prima è il caos politico permanente, questo rumore di fondo che copre di tutto e che fa sì che la maggior parte delle domande che ricevo dai giornalisti stranieri che orientano gli investimenti riguardino il terremoto permanente del nostro sistema politico”. Poi, ha proseguito, ”lo spirito conservatore della nostra burocrazia”, ora serve ”una burocrazia che lavori per missioni: quando è raggiunta si cambia, non deve restare non si sa a fare cosa”. Quindi ” la catena delle liturgie, quelle drammatiche liturgie della politica, della gerontocrazia del nostro sistema che ci trasciniamo dietro” E ancora, ”la catena dell’Italia che dice di no a tutto” e quella della ”conservazione rispetto al cambiamento delle regole della politica, che dice la Costituzione non si tocca”.

La Costituzione “dobbiamo cambiarla” ed è “necessario lo sforzo di tutti”, che “non prevalga uno spirito conservatore”, ha spiegato Letta. “Chi dice che la Carta non si tocca non tiene conto del fatto che ad esempio prevede il bicameralismo paritario”. “Sono stradeterminato e concentrato: determinato a non farmi bloccare da veti e a non galleggiare”.

Il Governo sta lavorando a un ”Piano Destinazione Italia, che a fine settembre presenteremo e approveremo, con dentro un grande pacchetto di dismissioni e incentivazioni per l’attrazione degli investimenti” esteri, ha detto Letta.

“Sul finanziamento pubblico dico a tutti di fare presto. Ho preso un impegno con il paese a chiudere la questione e abolire il finanziamento pubblico ai partiti entro l’autunno”. E ha aggiunto: “le riforme si devono fare. Se si fa finta non si è capito il voto di febbraio”.

“Mi dedico totalmente alla missione” del governo. “Non potrò occuparmi di un partito, il Pd, cui sono affezionato. Del congresso non potrò occuparmi e non mi occuperò”, ha detto il premier.

”Quanto è successo ieri a Buenos Aires mi fa pensare che nell’agenda 2024 l’Italia possa candidarsi alle Olimpiadi”, ha spiegato Letta a Cernobbio. L’Italia è un Paese grandioso ma ”se abbiamo delle scadenze – ha aggiunto – impegniamo meglio”. ”E’ un tema – ha concluso – su cui lavorerò”. “Possiamo candidarci seriamente a ospitare le Olimpiadi del 2024. La considero una delle cose fattibili, che dobbiamo fare”, ha detto il premier Enrico Letta. “Il nostro è un Paese straordinario, ci impegniamo tutti, ma se abbiamo delle scadenze ci impegniamo meglio”. La candidatura alle Olimpiadi, ha annunciato, “sarà uno dei temi su cui lavoreremo, su cui ho intenzione di lavorare”.

Marino: “Vedrò Letta, siamo pronti a Roma 2014”. Il sindaco di Roma Ignazio Marino, accoglie con favore la proposta del premier Letta, relativa alla candidatura della Capitale per le per le Olimpiadi 2024. ”Ci sono le condizioni per candidare Roma ad ospitare i Giochi – dice – poiché la città possiede i requisiti necessari. Chiederò presto un incontro al premier Letta e al Presidente del Coni Giovanni Malagò, che ho già chiamato al telefono a Buenos Aires”. ”Ci sono tante valutazioni che dobbiamo fare insieme – ha proseguito Marino – tenendo però presente che la candidatura di Roma rappresenta una straordinaria opportunità di crescita economica per la città. L’organizzazione delle Olimpiadi costituirebbe un’ulteriore occasione di recuperare il ruolo internazionale che si addice a Roma e si appoggia su una base considerevole di impianti sportivi già esistenti”.

Malagò, ‘Ora si puo’ sognare’ – ”Ho gia’ parlato con Enrico Letta, ora si puo’ sognare…’. Giovanni Malago’ da Buenos Aiers dichiara al telefono all’Ansa la sua soddisfazione per la presa di posizione del presidente del Consiglio sulla candidatura olimpica per il 2024. ”Ho sentito anche il sindaco di Roma, Marino e il Governatore del Lazio,Zingaretti:ci vedremo presto”.

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