I Pm al Premier “Si presenti a Napoli entro domenica”. Il Pdl grida al golpe

Silvio Berlusconi dovrà comparire davanti ai pm di Napoli in una data compresa tra il 15 e il 18 settembre dalle ore 8 alle ore 20. Questa mattina è stata notificata nella residenza di Villa San Martino, ad Arcore (Monza) la citazione a Silvio Berlusconi a comparire quale persona informata sui fatti. La scelta di Arcore per la notifica della citazione è stata fatta dai pm napoletani in considerazione del fatto che il premier nella vicenda è coinvolto, quale parte lesa, in forma privata. Per questo motivo l’atto non è stato notificato a Palazzo Chigi. Il Procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore, in mattinata, aveva già detto di aver indicato “quattro date al Presidente del Consiglio perché ci incontri e risponda alle domande sull’estorsione di cui è vittima secondo la nostra inchiesta”. Il capo dei pm partenopei non aveva, però,  specificato le date proposte a Palazzo Chigi.  Quanto all’ipotesi che il premier anche in quest’occasione non si presenti, Lepore ha spiegato: “Le mie parole non devono essere travisate: se mi si chiede qual è la procedura in questi casi, è normale che io risponda contemplando anche l’accompagnamento coatto. Rispetto a quest’inchiesta, l’accompagnamento coatto non è al momento tra le nostre scelte. Confidiamo di incontrare Berlusconi in una delle date proposte”. Dal centro destra sono subito partite bordate contro le dichiarazioni del procuratore capo di Napoli. Per Amedeo Laboccetta la procura di Napoli vuole colpire ancora una volta il leader scelto dagli italiani. ”Quando il procuratore Giovandomenico Lepore parla di ‘memoria difensiva’ riferita al Presidente Berlusconi, dimostra che la lingua ha tradito il suo pensiero oppure che siamo in presenza del classico lapsus freudiano: la conferma che a Napoli –accusa il deputato- i magistrati intendono sentire il Presidente Berlusconi come testimone ma di fatto hanno già deciso che deve essere indagato”. Ancora più duro Osvaldo Napoli  che parla di tentativo di golpe e chiede l’intervento del Csm. “Il presidente Berlusconi in qualità di persona offesa potrebbe, nell’ambito dell’inchiesta ai suoi danni, essere accompagnato coattivamente davanti ai Pm. Non è una battuta di spirito, purtroppo, ma una notizia d’agenzia. Essa fa il paio con l’avviso di garanzia fatto pervenire a Berlusconi nel bel mezzo del G7 di Napoli, 17 anni fa”. “Il presidente del Consiglio, come sanno i pm di Napoli e come sa quella procura, è oggi a Bruxelles – ha aggiunto – per incontrare le autorità europee e illustrare la bontà della manovra del governo. Una missione di vitale importanza per il Paese, prima che per il governo. Domando: era davvero necessario che la Procura facesse ‘filtrare’ (eufemismo per ‘ordinare ai giornalisti di scrivere sotto dettatura altrimenti niente più notizie’) l’ipotesi dell’accompagnamento coatto di Berlusconi mentre lo stesso è impegnato a tutelare gli interessi dell’Italia in Europa?”. “La Procura di Napoli, lo dico nell’ambito della libertà d’opinione, ha velleità golpiste e l’azione compiuta oggi – ha concluso Napoli – è volta a danneggiare l’Italia: perché a tanto si è disposti ad arrivare se è necessario per far fuori il premier. Le opposizioni tacciono, o grideranno allo scandalo, come è giusto che sia per chi vive dentro ‘sepolcri imbiancati’. Ma la gravità di quanto accade a Napoli dovrebbe indurre ad agire il Csm e il suo vice presidente”.

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