Una foto ed il Tweet tratti dal profilo Twitter del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, Roma, 2 Luglio 2020. TWITTER

Legge elettorale, tensione nella maggioranza. Di Maio: ‘Rispettare l’accordo’

Maggioranza in fibrillazione per il caso migranti e anche per il caso della riforma della legge elettorale, riportato in prima pagina da Luigi Di Maio che ha invitato i partner di governo a rispettare i patti.

Nelle giornata calde dell’emergenza migranti, la maggioranza discute sulla legge elettorale. Il Partito democratico chiede che vengano rispettati gli accordi presi. Il rilancio del Germanicum dopo la riforma del taglio dei parlamentari. Il Movimento 5 Stelle sarebbe pronto a mantenere fede alla parola data, Italia Viva prova a smarcarsi e prendere tempo evidenziando come l’emergenza economica e sanitaria del coronavirus debba spingere a rivedere l’agenda di governo.

“Il 20 e il 21 settembre si voterà anche il referendum sul taglio dei parlamentari, una riforma che ho fortemente voluto e per cui sono stato attaccato in ogni modo. Raccontavano che sarebbe caduto il governo. Hanno fatto terrorismo psicologico in ogni sede. Ma non abbiamo mai mollato.

E il 20 e il 21 voteremo per ridurre i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, con grandi risparmi per le casse dello Stato e dei cittadini. Il 20 e il 21 settembre possiamo cambiare la storia e riportare l’Italia ad essere un Paese normale”, scrive Luigi Di Maio sulla propria pagina Facebook: “Il taglio dei parlamentari dovrà essere accompagnato da una nuova legge elettorale che sia rappresentativa al massimo. C’è un accordo tra le forze politiche di maggioranza e va rispettato. Bisogna dimostrare serietà”.

Il rischio concreto è quello di dover tornare al tavolo delle trattative e stando a quanto emerso nelle ultime ore starebbe prendendo piede un Piano B. Una nuova formula di sistema elettorale che prevede un premio di maggioranza per il primo partito. Sul tema bisogna confrontarsi anche con il Centrodestra, disposto a collaborare alla formulazione di una nuova legge elettorale in cambio delle elezioni. Al momento l’ipotesi più probabile è quella dello slittamento della discussione a settembre, quando il governo proverà a chiudere la partita.

Nonostante l’accordo di maggioranza su un sistema proporzionale, Italia Viva è tornata sul maggioritario e il leder del Pd Nicola Zingaretti ha detto che a questo punto i Dem dialogano con tutto.

”Mi sembra che la priorità del Paese non sia la legge elettorale per il 2023: difficilmente qualcuno convincerà gli italiani che hanno perso il posto di lavoro che noi dobbiamo litigare su questo invece che concentrarci sulle misure per far ripartire l’economia”,  dice Ettore Rosato, presidente di Iv, sentito al telefono.

A chi come Di Maio invita a rispettare gli accordi di maggioranza, replica: “Portare quel testo in Aula, con voti risicati di maggioranza, sarebbe stato un suicidio annunciato e forse voluto: i meccanismi parlamentari del voto segreto l’avrebbero affondata. Nella passata legislatura per tre volte abbiamo approvato una legge elettorale o tentato di farlo e sempre collaborando con pezzi dell’opposizione. Questa volta il muro contro muro era premessa di sicuro insuccesso. Parleremo comunque di legge elettorale quando avremo deciso come spenderemo i soldi del Recovery fund e Mes e quando la cassa integrazione arriverà puntuale come dovrebbe essere in un Paese normale”.

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