Si stringono i tempi sulla riforma della legge elettorale che andrà in discussione in Aula alla camera il 5 giugno con votazioni tra il 6 e il 9 giugno e dunque la Camera che non fermerà i lavori per le amministrative.
Intanto entro le 19 il relatore del provvedimento, Emanuele Fiano, presenterà il maxi-emendamento di modifica del testo base che potrebbe già contenere la definizione dei collegi.
‘L’accordo sulle regole fra le principali forze politiche non prefigura alcun accordo politico per la prossima legislatura, nessuna grande coalizione, ma soltanto la corretta condivisione delle regole elettorali’, puntualizza Silvio Berlusconi in una nota sulla legge elettorale dopo aver incontrato a colazione i Capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani.
Forza Italia, dice ancora, ribadisce l’esigenza di applicare il sistema tedesco. Questo significa sbarramento al 5%, liste proporzionali di lunghezza adeguata, metodo proporzionale di attribuzione dei seggi, su base nazionale, analogo a quello utilizzato in Germania, escludendo qualsiasi ipotesi di voto di preferenza. Questo accordo potrà finalmente restituire la parola agli italiani, consentendo agli elettori, dopo quattro governi non scelti dai cittadini, di decidere da chi vogliono essere governati.
Il tema del voto, puntualizza Matteo Renzi, non si pone sulla base della legge elettorale ma sulla base di che tipo di manovra vogliamo fare. La mia idea è diversa da quella di Monti perchè la cultura dell’austerity ha creato un aumento dei disoccupati e a me interessa ridurli. Sei mesi prima o dopo sulla data delle elezioni non cambia niente, la manovra va fatta e noi lavoreremo insieme a Gentiloni per capire quale manovra va fatta.