Il palazzo della Consulta a Roma, sede della Corte Costituzionale, in una immagine dell'11 gennaio 2011. ANSA/ETTORE FERRARI

Legge elettorale e Consulta: ‘No al conflitto sul Rosatellum’

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato sollevati sul Rosatellum.

I ricorsi presentati complessivamente sono quattro. I primi due riguardano l’Italicum, gli altri due il Rosatellum.

A sollevarvi alcuni parlamentari – e tra questi esponenti dei Cinquestelle – contro la Camera di appartenenza; e il Codacons insieme ad alcuni parlamentari contro il governo. I ricorrenti contestano l’iter di approvazione utilizzato per entrambe le leggi con il ricorso al voto di fiducia che, secondo loro, avrebbe compresso la libertà dei parlamentari nell’esprimersi su una materia così delicata come quella elettorale.

Sempre secondo l’ipostazione adottata nei ricorsi, singoli parlamentari sarebbero legittimati ad agire come potere dello Stato in quanto rappresentanti del popolo. I conflitti di attribuzione di fronte alla Corte Costituzionale prevedono due fasi.

La prima – che è quella che si svolge oggi sulle due leggi elettorali – riguarda l’ammissibilità: la Corte deve valutare se il conflitto è ammissibile sotto il profilo soggettivo e oggettivo, cioè se le parti siano configurabili come potere dello Stato e se esista realmente la materia del conflitto. Solo superato questo step la Corte passa a esaminare nel merito la questione. Quindi, se oggi i conflitti saranno dichiarati ammissibili, la Corte dovrà fissare un’udienza pubblica nelle prossime settimane per esaminare i contenuti delle leggi e i rilievi mossi. Se invece saranno dichiarati inammissibili, la partita si chiuderà. Due i giudici relatori applicati alle cause in esame: Marta Cartabia per i primi tre ricorsi, e Nicolò Zanon per l’ultimo, quello che coinvolge il Codacons.

Il padre della legge, Ettore Rosato, si dice tranquillo al 101% sull’esito del ricorso sul Rosatellum che la Corte Costituzionale è chiamata a esaminare. ‘La mia legge elettorale ha scontentato tutti ma è stata la legge più votata di sempre nella Storia della Repubblica italiana’, dichiara il capogruppo Pd alla Camera ospite di ‘Un Giorno da Pecora’.

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