Un brutto fatto di cronaca è successo due giorni fa a Modugno. A essere protagonisti un’anziana coppia del posto residente in un complesso di villette ad angolo tra viale della Repubblica e via Cornole di Ruccia, a poche centinaia di metri dalla sede della locale stazione e della compagnia dei carabinieri. Tutto inizia con una telefonata ricevuta a casa dalla coppia. Qualcuno dall’altra parte del telefono si spaccia per essere un funzionario di polizia che chiedeva all’uomo, fornendo particolari e numero di targa se questi corrispondessero alla sua auto. L’uomo dopo aver confermato di essere proprietario dell’auto descritta con quel numero di targa si sentiva dire che in qualche modo il suo veicolo era stato associato a una rapina e che occorreva che lo stesso si recasse in questura per rispondere a qualche domanda degli investigatori. Il signore sentendosi convocato, sia pur telefonicamente, dalle forze dell’ordine e con l’intento di chiarire la questione e far accertare la sua estraneità ai fatti raccontati prende le chiavi della sua auto e si reca verso gli uffici della questura lasciando sola in casa la moglie. Poco dopo che il marito è uscito di casa la donna sente suonare il campanello di casa e nel rispondere per chiedere chi era si trova davanti a un gruppo di quattro uomini che si qualificano come agenti della polizia giudiziaria con un foglio in mano sostenendo di essere stati autorizzati dalla procura ad effettuare una perquisizione domiciliare per i fatti per i quali il marito era stato poco prima convocato in questura. La donna fa entrare i falsi investigatori che in men che non si dica la derubano di tutti i valori in monili e contanti posseduti in casa dalla malcapitata coppia. Preso il bottino i falsi operatori di polizia fuggono in tutta fretta lasciando basita e incredula la donna. L’ammontare della rapina è di qualche migliaia di euro. Un episodio questo che mette in evidenza come stia salendo il livello e cambia il modus operandi delle truffe ai danni degli anziani in provincia di Bari. Le numerose campagne di sensibilizzazione effettuate, negli ultimi tempi dalla procura del capoluogo pugliese, insieme ai carabinieri e a tutte le altre forze dell’ordine che hanno messo in guardia l’utenza sulle caratteristiche della problematiche fornendo indicazioni utili su come comportarsi in casi di truffe telefoniche legate a falsi incidenti stradali occorsi a parenti, hanno indotto il mondo della criminalità truffaldina a escogitare nuovi espedienti per mettere a segno i colpi, puntando sempre sull’effetto sorpresa e sull’emotività delle vittime finite nel mirino dei truffatori. Sulla vicenda, per dare qualche consiglio utile per evitare di cadere nel tranello di questo tipo di delinquenza, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Bari, il generale Gianluca Trombetti, ci tiene a precisare e far sapere che “nessun operatore delle forze dell’ordine, come nessun operatore dei servizi di pubblica utilità, possono e sono abilitati a chiedere soldi o valori. Che in casi di perquisizioni gli operanti indossano la divisa o le pettorine con in evidenza la chiara dicitura della forza di polizia operante e si reca sui luoghi dove effettuare il compito con macchine di servizio e non solo civili o civetta”. Infine, il generale, fornisce un consiglio utile per evitare di cadere nel tranello come “quando si presentano situazioni del genere basta dire a chi si presenta “attendete che faccio una verifica telefonando al 112. In quel caso se l’operazione è vera gli operatori resteranno e il 112 confermerà , in caso contrario i malviventi si daranno subito alla fuga”.
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