‘Le troiane’, di Euripide, in scena al Teatro Mercadante di Napoli dal 22 marzo al 2 aprile, nella regia di riallestimento di Rosario Sparno

E’ l’attrice Angela Pagano, in scena nel ruolo di Ecuba, a capitanare il numeroso cast tutto italiano interprete dello spettacolo ‘Le troiane’ di Euripide, firmato dal regista russo Valery Fokin insieme a NikolayRoshchin.

Prodotto dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale con Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia e Teatro Alexandrinsky di San Pietroburgo, dopo le due anteprime al Napoli Teatro festival dello scorso mese di luglio, lo spettacolo ritorna in scena al Teatro Mercadante da mercoledì 22 marzo a domenica 2 aprile.

Con Angela Pagano recitano Leandro Amato, Cinzia Cordella, Giovanna Di Rauso, Antonio Marfella, Serena Marziale, Francesca Muoio, Autilia Ranieri, Federica Sandrini e i giovani attori della Scuola del Teatro Stabile di Napoli: Armando Alessandro Balletta, Angela Bertamino, Carlo Geltrude, Elisa Guarraggi, Vincenzo Esposito, Gaetano Migliaccio, Dario Rea, Francesco Roccasecca, Umberto Salvato, Francesco Scolaro. Regia riallestimento di Rosario Sparno.

Le scene e i costumi sono firmati dallo stesso Nikolay Roshchin insieme a Andrei Kalinin; le luci sono di Gigio Saccomandi, le musiche sono di Ivan Volkov.

Rappresentata per la prima volta nel 415 a.C., l’opera faceva parte di una trilogia legata alla guerra di Troia. Dopo la caduta della città, le donne troiane vengono assegnate come schiave ai vincitori: Cassandra a Agamennone, Andromaca a Neottolemo, Ecuba a Odisseo. È il dramma del dolore degli sconfitti e della sventura di fronte all’aggressività dei vincitori.

Il tema essenziale di questa tragedia, purtroppo, non smette di essere attuale. Anzi, sottolineano i due registi,  preoccupa i contemporanei in modo ancora più forte. Le guerre dei nostri giorni, spesso, superano per viltà, cinismo e crudeltà le guerre del mondo antico. Per questo ci è parso interessante mettere in scena una tragedia classica con un approccio contemporaneo, basandoci sull’idea della guerra che abbiamo oggi.

Nell’impianto scenografico dal forte impatto visivo, condiviso da vittime e aguzzini, da troiane e greci,  prenderà vita un dibattito filosofico sui fenomeni più orribili dei nostri tempi capace di scoprire nel testo di Euripide dei leitmotiv ancora drammaticamente attuali.

                   

 

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