Le lenticchie ‘amare’ della signora Monti fanno male a Roberto Calderoli

Un capolavoro di ironia con toni secchi e pungenti. Il presidente del consiglio, Mario Monti, risponde per le rime all’interrogazione a risposta scritta del lumbard Roberto Calderdoli sulla cena del 31 dicembre a Palazzo Chigi. La cena c’è stata ma si è trattato di una classica rimpatriata di famiglia con tanto di bambini. Tortellini, dolce e cotechino con zampone sono stati acquistati  personalmente dalla moglie ma a spese del premier. La cena è stata inoltre preparata e servita a tavola dalla stessa signora Elsa Antonioli. Tutto si è svolto come avviene per una normalissima famiglia italiana con bambini che scorazzano a destra e sinistra e genitori e nonni a rincorrerli. Nessuna festa galante con centinaia di ospiti, che difficilmente sarebbero passati inosservati nell’entrare nel palazzo del governo, a spese dello Stato. La nota diramata da palazzo Chigi, e scritta sicuramente direttamente dal premier, è un capolavoro di ‘misurata ironia’. Non c’è dubbio che sia stato lo stesso premier a vergarla.  Monti precisa che “non c’è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l’appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento suddetto, nonché quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni”. Prima stilettata al senatore leghista Calderoli. Il premier precisa che “tutti gli invitati alla cena, che hanno trascorso a Roma il periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, risiedevano all’Hotel Nazionale, ovviamente a loro spese”. Ed ecco un altro tema caro all’esponente del Carroccio: i costi. Scrive il presidente del consiglio. “Gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti. Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie)”. E la cena preparata da rinomati chef e servita da camerieri in alta livrea? Non si sono visti nemmeno questi in giro per palazzo Chigi. Altra polpetta amara per Calderoli. Su questo punto, precisa Mario Monti. “La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti. Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale. Il Presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente”. E continuando sul filo dell’ironia, il professore ringrazia Calderoli “per la richiesta di chiarimenti, poiché anche a suo parere sarebbe ‘inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici’. Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di ‘una festa’ organizzata ‘utilizzando strutture e personale pubblici’. Roberto Calderoli non poteva ricevere risposta migliore, almeno per i toni ‘sarcastici’ utilizzati dal premier Mario Monti.

Calderoli non si è dato per vinto e dopo la nota di palazzo Chigi ha replicato al premier. “Si conferma pienamente che c’è stata una festa privata – dice l’esponente leghista – testimoniata dall’ampia partecipazione dei suoi parenti e congiunti e, indipendentemente dal lavoro che sarebbe stato svolto dalla signora Monti in cucina e nel servizio ai tavoli, ma verificheremo che non ci fossero davvero dei cuochi o dei camerieri, chiediamo al presidente Monti se sia al corrente di quanto costa tenere aperto Palazzo Chigi, con tutto il personale conseguente, incluso quello relativo alla sicurezza”.

E continuando sull’onda dell’ironia, il senatore leghista questa mattina ha ricevuto una lettera accompagnata da cotechino e lenticchie. Mittente: i giovani di Fli. “Caro Calderoli, Lei è noto per aver regalato all’Italia il famigerato Porcellum, noi – si legge nella missiva dei giovani di Fli – contraccambiamo con un pò di cotechino e lenticchie avanzate dal cenone di fine anno”. “Non sono quelle di Palazzo Chigi, purtroppo: siamo in periodo di crisi e dobbiamo risparmiare. Speriamo non le andranno di traverso, specie dopo la nota di ieri sera del Presidente del Consiglio. Saluti”.

 

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