Le Filippine sono pronte ad accogliere i migranti Rohingya

Il governo delle Filippine sarebbe pronto ad accogliere migliaia di migranti rohingya fuggiti dalla Birmania, che si trovano alla deriva nel mare delle Andamane in cerca di un approdo. Negli ultimi giorni circa tremila migranti rohingya sono riusciti a sbarcare sulle coste della Malesia, della Thailandia e dell’Indonesia, prima di ordinare i respingimenti nei confronti delle imbarcazioni in arrivo, nonostantel’appello delle Nazioni Unite per evitare una crisi umanitaria. Ma il viaggio per arrivare nelle Filippine è lungo e rischioso per le imbarcazioni su cui potrebbero esserci fino a ottomila migranti, sprovvisti di cibo e carburante. Una barca con a bordo trecentocinquanta persone risulta bloccata nelle acque indonesiane e non invia segnali da tre giorni. Il ministro degli esteri della Malesia ha dichiarato che incontrerà gli altri ministri di Indonesia e Thailandia a Kuala Lumpur mercoledì 20 maggio per discutere della situazione.  I rohingya fuggono dalla Birmania, dove non gli viene concessa la cittadinanza e non gli vengono riconosciuti i diritti fondamentali. Sulla  posizione dell’accoglienza  concordano lo stato e la Chiesa cattolica. Il ministro per le Comunicazioni, Herminio Coloma, ha sottolineato che le Filippine hanno firmato la Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati, impegnandosi a fornire aiuto e sollievo alle persone involontariamente sfollate dalle loro terre a causa di conflitti. “Continueremo a fare la nostra parte per salvare vite umane” ha ribadito Coloma, ricordando che negli anni ‘70 le Filippine hanno già accolto i “boat people” vietnamiti fuggiti dal loro paese dopo la guerra del Vietnam. Anche padre Socrates Mesiona, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie nelle Filippine, apprezza questa posizione del governo e concorda: “E’ nostro dovere accogliere queste persone: se sarà necessario, daremo loro il benvenuto e cercheremo di garantire loro una vita dignitosa. Sono esseri umani e figli di Dio, creati a immagine e somiglianza di Dio. Il fatto che siano di religione musulmana non ci crea alcun problema e non cambia lo stato delle cose. Come ci insegna il Vangelo, saremo pronti a dare loro ospitalità”. 

Cocis

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