Lavoro, per la Cig tendenza in riduzione sul lungo periodo

A dicembre, con la ripresa dei contagi da Covid-19, le ore di cassa integrazione in Italia sono aumentate rispetto al mese precedente. Sul lungo periodo, però, si consolida la tendenza alla riduzione. È quanto emerge dal report prodotto dal Centro Studi di Lavoro&Welfare che presenta i numeri, elaborati sui dati Inps, Istat e ministero del Lavoro, della cassa integrazione a dicembre 2021.

In particolare, in base allo studio, nel mese di dicembre 2021 le ore di Cig+Fis richieste e autorizzate sono aumentate del 32,54% rispetto al mese precedente ma si riducono rispetto a dicembre 2020 (-60,66%), così come rispetto a tutto il periodo gennaio-dicembre del 2020 (-34,83%). Le ore di Cig autorizzate a dicembre 2021, quindi, fanno registrare un nuovo aumento, mentre sul lungo periodo si consolida la tendenza alla riduzione. Le ore autorizzate sono tornate intorno al valore registrato nel mese di settembre, ma la media di quelle autorizzate negli ultimi 12 mesi resta ancora alta. Se si considera solo il periodo dell’emergenza Covid-19 e rispetto al picco di ore autorizzate raggiunto a maggio 2020, su base mensile si è determinato un forte calo nella richiesta di ore, con una riduzione a dicembre 2021 su maggio 2020 dell’86,14%.

Non è, però, solo il Covid: per la richiesta di ore di Cig ora si fanno sentire anche le riduzioni produttive causate dalla carenza e dall’aumento del costo delle materie prime. Tra i settori, il commercio è quello che richiede più ore, seguito dal settore meccanico. In generale, le ore di Cigs sono tornate a diminuire, mentre sono aumentate la Cigo, la Cigd, i Fis. Solo nel mese di dicembre 2021 per Covid-19 sono state autorizzate alla Cigo 3.202 aziende per 21,6 milioni di ore; ai fondi Fis 12.558 aziende per 41,9 milioni di ore; alla Cigd 31.495 aziende per 23,3 milioni di ore. A dicembre 2021, inoltre, le ore di Cig+Fis si sono ridott del 34,83% rispetto allo stesso periodo del 2020, con 2,8 miliardi di ore. Nella richiesta, però, si evidenziano differenze geografiche, con il Nord-Ovest che registra un calo del 40,64%, il Nord-Est del 48,28%, i territori del Centro che contano una riduzione del 22,84% mentre il Sud e le Isole registrano rispettivamente cali del 16,34% e del 26,78%.

Nel Paese, le ore di Cigo nel mese di dicembre 2021 sono aumentate consistentemente sul mese precedente (+46,97%) mentre si sono ridotte del 64,34% rispetto al mese di dicembre 2020.

La Cigs, invece, nell’ultimo mese del 2021 ha registrato una riduzione rispetto a novembre ( 43,80%) e un aumento rispetto a dicembre del 2020 (+24,14%). Il numero delle aziende in crisi che hanno fatto ricorso a decreti di Cigs nel 2021 è diminuito sul 2020: 2.179 (-39,89%) con 3.685 siti aziendali (-80,96%). Si registra una riduzione di aziende singole e una diminuzione dei gruppi con molti siti (produttivi-commerciali). Le regioni nelle quali si conta il numero maggiore di decreti di Cigs sono sei: Lombardia 395 (-46,26%), Lazio 181 (-45,65%), Piemonte 176

(-28,74%), Emilia-Romagna 171 (-30,77%), Campania 111 (-33,93%), Veneto 98 (-50,25%). Sono in riduzione i ricorsi per cris aziendale e anche i contratti di solidarietà diminuiscono.

Infine, in base al report, se si considerano le ore totali di Cig (Cigo, Cigs, Cigd, Fis) equivalenti a posti di lavoro con lavoratori a zero ore, nell’intero periodo gennaio-dicembre 202 (52 settimane lavorative), si determina un’assenza completa di attività produttiva per oltre 1 milione e 300mila lavoratori. In base alle ore di Cig nel 2021, fino a dicembre, secondo il rapporto, si sono perse 352.645.644 giornate lav

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