Lavoro: innovare regole e limitare i contratti a termine

“Se dobbiamo innovare le regole del lavoro lo dobbiamo fare a tutto campo e con coerenza. Non stupisce l’arroccamento conservatore della destra che pretenderebbe di mantenere inalterato l’attuale impianto delle eccessive forme di assunzione precarie accanto alla diminuzione delle tutele in caso di licenziamento prevista dal Jobs Act.”, cosi’ una nota il Presi dente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. Si tratta di una posizione nostalgica tesa addirittura a peggiorare un mercato del lavoro che, prosegue il Presidente, con l’eccessiva precarieta’, ha rubato il futuro ad intere generazioni di giovani e portato la disoccupazione ad un record storico. Se il Governo ha deciso di puntate le sue carte sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, e’ evidente che esso deve essere significativamente incentivato e che devono essere eliminate le forme di lavoro concorrenziali. E’ giusto limitare la durata del contratto a termine a 24 mesi e cancellare, seppure con gradualita’, le forme di assunzione piu’ flessibili come previsto dalla Delega lavoro, a partire dal lavoro a progetto e dagli associati in partecipazione. Di contro, e’ condivisibile ed organico a questa impostazione l’allungamento a 24 mesi della indennita’ di disoccupazione. Per quanto riguarda, infine, le Partite IVA la nostra battaglia per il blocco dell’aumento dei contributi previdenziali continua con l’emendamento del PD presentato al Milleproroghe, in attesa della riforma organica promessa da Renzi. L’Italia, in realtà, sta compiendo uno sforzo riformatore anche se i dati della crescita e dell’occupazione saranno ancora deludenti per il 2015. Il Pil dovrebbe aumentare, nelle previsioni, dello 0,6%, mentre il tasso di disoccupazione si manterra’ attorno al 12,8%. Un dato negativo che va di pari passo con l’esistenza di uno smisurato numero di forme di assunzione precarie. Se il Governo scommette sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e’ giusto prevedere, contemporaneamente, un forte disboscamento delle modalita’ di impiego piu’ instabili e temporanee. Meno tutele sul licenziamento debbono avere come contropartita l’allungamento della durata dell’indennita’ di disoccupazione, forti incentivi al lavoro a tempo indeterminato e la cancellazione delle modalita’ di assunzione piu’ precarie.

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