Lavoro, imprese, fiscalità nel contratto di governo Lega-M5S

In attesa di capire se il Quirinale darà il via libera in settimana, il contratto di governo  fra Lega e Movimento 5 Stelle dedica una corposa parte ai temi legati al lavoro, prevede il superamento di alcune misure introdotte dal Jobs Act e il potenziamento di altre, promuove la semplificazione degli adempimenti e la compliance fiscale per imprese e libere professioni. E prevede, emblematicamente, un solo ministero che accorpi le materie relative a Lavoro, Welfare, e Sviluppo Economico. Il sito delle piccole-medie imprese pmi.it ha così sintetizzato il ‘pacchetto lavoro’.

Lavoro
E’ nero su bianco l’introduzione di un salario minimo garantito per legge: l’importo non è ancora quantificato, ma sarà previsto un minimo su base oraria. Vietato l’apprendistato gratuito per le libere professioni. Nuova riforma del lavoro occasionale: l’abolizione dei voucher e la loro sostituzione con Libretto famiglia e contratto di prestazione occasionale ha complicato gli adempimenti. La nuova legge dovrà ‘introdurre un apposito strumento, chiaro e semplice, che non si presti ad abusi, attivabile per via telematica attraverso un’apposita piattaforma digitale, per la gestione dei rapporti di lavoro accessorio’. Sostanzialmente, il ripristino di un meccanismo simile a quello dei voucher.

Reddito
Il Reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia della campagna elettorale dei 5 Stelle, prevede l’introduzione di un reddito base di 780 euro al mese, riparametrato in base alla composizione del nucleo familiare. Lo strumento di welfare è rivolto alle persone in stato di bisogno, stabilito in base a reddito e patrimonio. Si prevede l’utilizzo dei Fondi europei, prevista dalle direttive comunitaria, dedicando al Reddito di cittadinanza il 20% della dotazione del Fondo sociale europeo FSE. E’ previsto un meccanismo di reinserimento lavorativo, con decadenza dal beneficio in caso di rifiuto di tre proposte in due anni. La misura si accompagna con il potenziamento dei centri per l’impiego, ai quali andranno 2 miliardi di euro.

Imprese
Per le imprese, riduzione del cuneo fiscale e semplificazione degli adempimenti burocratici connessi alla gestione amministrativa dei rapporti di lavoro che incidono sul suo costo in termini di tempo, efficienza e risorse dedicate. Misure di sostegno alle micro e piccole imprese soprattutto nell’ottica del rinnovamento tecnologico dei processi produttivi.

Sviluppo
Creazione di una Banca per gli investimenti delle imprese, che gestisca gli interventi di politica industriale, svolga attività di secondo livello per le PMI in collaborazione con gli istituti finanziari privati, supporti le imprese nell’export, nella finanza di progetto. Rafforzamento delle politiche comunitarie per meglio rappresentare le istanze dell’agricoltura, integrando misure di sostegno con politiche di tutela del paesaggio, assetto idrogeologico, sicurezza alimentare, Made in Italy, pesca. Impegno per l’attribuzione efficiente dei fondi PAC (politica agricola comune europea), nuovo approccio agli accordi di libero scambio con paesi terzi, riforma dell’AGEA (Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura) e del SIAN (sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo). Focus su green economy e turismo.

Fisco
Confermato l’impegno per la sterilizzazione del clausole di salvaguardia per impedire gli aumenti di IVA e accise dal 2019. Flat tax anche per imprese, professioni, partite IVA. Due aliquote fisse al 15% e al 20%, quest’ultima sopra gli 80mila euro. Potenziamento della compliance fiscale, stop a strumenti presuntivi di determinazione del reddito, abolizione Spesometro e Redditometro, potenziamento misure per il recupero bonario delle tasse, avanti su sforzi per pagare i debiti insoluti della pubblica amministrazione.

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