Lavoro ed articolo 18

Superare l’articolo 18 per incentivare le nuove assunzioni. Ma anche non toccarlo, per non creare ‘apartheid’ dei diritti per i giovani e non infiammare, inutilmente, il clima politico. Le regole sui licenziamenti rischiano di essere al centro di un nuovo autunno caldo, quando alla ripresa dei lavori parlamentari si tornera’ ad esaminare il ddl delega sul lavoro che completa il Jobs Act, visto che entrambe le posizioni sono espressione dalla maggioranza che sostiene il governo di Matteo Renzi. Esecutivo che appare a sua volta diviso. Per il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, abolire l’articolo 18 non crea lavoro. Proprio sul nodo dell’articolo 18 la delega, all’esame della commissione Lavoro del Senato, aveva subito un stop, ufficialmente per non accavallarsi con i lavori di Palazzo Madama sulle riforme. Il governo punta ora ad accelerare, con l’intenzione di portare a casa il via libera del Parlamento entro l’autunno e procedere entro il 2014 con i decreti attuativi. La battaglia sulle regole per i licenziamenti sara’ inevitabile.

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