Lavoro, De Lise (commercialisti): no tax area per gli under 30

Il presidente ha aperto il 58° Congresso Ungdcec a Reggio Calabria: “Una proposta di legge per il rilancio della professione. Ma serve un azzeramento della governance”

“Una no tax area per i giovani di età inferiore ai trent’anni. Una fascia di esenzione ai fini Irpef per tutti i redditi generati da lavoratori under 30 (dipendenti, autonomi e di impresa, anche occasionali), pensata con un limite temporale di 5-10 anni: sarebbe un importante incentivo fiscale e garantirebbe una sorta di ‘equità orizzontale’. È questa la proposta dell’Unione giovani commercialisti per rilanciare l’economia dell’Italia e permettere alle nuove generazioni di guardare finalmente al futuro con serenità. Un progetto che presto approderà in Parlamento per diventare una proposta di legge e che inaugura un nuovo ciclo per la categoria, che vuole essere protagonista della ripresa economica con proposte concrete”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, aprendo il Congresso nazionale 2021 dell’Unione, dal titolo “I giovani commercialisti protagonisti della ripartenza, tra ripresa economica e presidio di legalità”.

“Ci auguriamo che il Congresso possa essere il primo passo verso la rinascita della professione. Ma per riuscirci c’è bisogno di unità, di regole certe e di un cambio di marcia per quanto riguarda la governance dei commercialisti: occorre azzerare e ripartire”, conclude De Lise.

Francesco Savio (giunta nazionale Ungdcec), e Claudio Siciliotti (past president del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti), che ha contribuito alla redazione della proposta di Legge, ne hanno esposto aspetti tecnici e finalità: “L’obiettivo primario è agevolare e incentivare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, garantendo loro un’autonomia finanziaria e incentivando, di conseguenza, i consumi e – perché no – l’emersione di quella base imponibile oggi ‘sommersa’. Come ulteriore aspetto positivo, la misura proposta farebbe da argine alla fuga all’estero dei nostri migliori talenti. Trasformare l’enorme giacimento di capitale umano giovanile presente nel nostro Paese, largamente inutilizzato, in un fattore di sviluppo, competitività e benessere sociale è più che mai urgente”.

La giornata è stata aperta dall’intervento di Francesco Caridi (presidente del comitato organizzatore del Congresso Ungdcec), che ha sottolineato come “puntare sulle nuove leve sia una necessità per uscire dalla crisi. La ripartenza passa dai giovani. Siamo orgogliosi di aver organizzato questo Congresso in Calabria, dopo i necessari rinvii dovuti all’emergenza sanitaria”.

Ha introdotto i saluti istituzionali il sindaco di Reggio Calabria, Antonio Falcomatà, per il quale “i giovani commercialisti hanno dimostrato, in maniera concreta, l’efficienza e la passione per il loro lavoro, organizzando il primo congresso in presenza dopo la pandemia”.

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