“Il tema del potere d’acquisto di salari e pensioni, con l’aumento dell’inflazione, è tornato di stretta attualità.” Lo dichiara Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e consigliere Inail. “Si può intervenire adottando diverse misure: rinnovando i contratti scaduti, come tempestivamente suggerito dal ministro Orlando; negoziando, nei rinnovi, un indice dei prezzi al consumo armonizzato aggiornato ai nuovi livelli di inflazione; riducendo il cuneo fiscale; adottando il salario minimo di legge basato sulle tabelle salariali dei singoli contratti considerati leader nei rispettivi settori; per la previdenza, erogando la quattordicesima mensilità alle pensioni fino a 1.500 euro lordi mensili. L’aumento del lavoro precario, discontinuo e fragile e la presenza dei bassi salari pone l’Italia all’ultimo posto in Europa. Il cocktail formato dal massimo della precarietà e della flessibilità e dal minimo delle retribuzioni, sostenuto per decenni dall’ideologia della flexicurity all’italiana, è miseramente fallito. Occorre cambiare strada scegliendo davvero una crescita basata sull’impresa di qualità e sulla centralità della risorsa umana”.
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