Laura Boldrini commenta l’indegno commento   di Gene Gnocchi su Claretta Petacci, trucidata a 33 anni e impiccata a testa in giù,  colpevole solo di essere l’amante del Duce. Possibile che non avesse fatto breccia nella sensibilità di Laura Boldrini?.

 La presidente della Camera sempre foriera  di parole in tema di femminicidio, era stata notata  per il suo silenzio.   

A bufera divampata,  la Boldrini ha voluto condannare l’eccesso ignobile  del comico di DiMartedì. Sollecitata dal quotidiano ‘Il Tempo’, la Boldrini ha commentato: ‘È sempre difficile giudicare la satira, ma devo dire che ho trovato di cattivo gusto la gag di Gene Gnocchi. Non riesco a ridere quando si scherza sulla fine violenta di un essere umano. La pietà è un valore sempre, anche nei confronti di una donna che fu uno dei nomi-simbolo del regime fascista’.

Parole troppo distanti,  anche nel volere identificare Claretta Petacci come donna-simbolo del regime fascista.

‘Claretta  Petacci era innocente e non meritava di essere uccisa e lo scempio del suo cadavere appartiene alle vergogne ingiustificabili su cui è fondata l’attuale repubblica’, afferma Giuseppe Parlato, che ha curato nel 2011 l’edizione delle lettere di Benito Mussolini a Claretta (A Clara, Electa-Mondadori), che definisce la Petacci una delle donne più importanti del Duce. La sua tragica fine, dice, accanto all’uomo di cui era innamorata, la inserisce a pieno titolo nella categoria delle vittime innocenti cui si devono rispetto e pietas. Lo sapeva bene Rachele Guidi Mussolini la quale in molte interviste ribadì che la sera pregava sempre per il suo Benito ma dedicava una preghiera anche alla Petacci, alla quale interessava prima l’uomo e poi il Duce’.

Claretta è stata così importante perché lo ha sostenuto negli anni in cui il Duce era psicologicamente più fragile, dopo il 25 luglio 1943. Il periodo in cui scrive di sentirsi per tre quarti defunto. Il periodo in cui è depresso. Lei gli scrive anche sei lettere al giorno. E’ una presenza costante.

A Milano c’era un aereo pronto per portare la famiglia Petacci in Spagna. Se lei fosse stata solo un’amante avida di potere avrebbe preso quell’aereo, tanto più che anche Mussolini desiderava per lei questa soluzione. Ma Claretta, nonostante le forti pressioni anche della famiglia, si rifiuta.

Il vecchio comico, è  uno ‘gnocco’ in malora, che non conosce storia, non coglie la ‘pietas’, non è bene informato, non ha stile e, a conti fatti, è forse il vero ‘maiale’ che raccoglie nello sterco gli avanzi del mondo dello spettacolo…