L’Arte di Alessandro Arrigo all’Orto Botanico di Roma

Domenica 13 ottobre si è conclusa la mostra di Alessandro Arrigo “Arrigo nell’orto”, inserita nel calendario del Festival del Benessere Natura Insieme e patrocinato dal Consiglio Regionale del Lazio.. E’ stata l’occasione di vedere i disegni di Arrigo inseriti nell’orto Botanico di Roma, in Largo Cristina di Svezia, nel cuore di Trastevere fra alberi e piante secolari.  Queste illustrazioni rappresentano la vita, i pensieri, gli amici dell’autore che si confrontano a volte con temi importanti ma con la leggerezza non solo del segno ma anche della sua personalità.   

Prima edizione del festival Natura Insieme, come nasce la Vostra collaborazione?

A luglio Giovanni Caputo presidente di Natura Insieme, mi ha contatto per parlarmi di questo progetto, avevamo già collaborato in passato e avrebbe voluto un mio lavoro all’interno della manifestazione e ho aderito immediatamente. Una delle mie illustrazioni è diventata il simbolo del Festival e ne sono stato davvero onorato.

La prima volta che esponi delle opere all’Orto Botanico di Roma. Cosa hai realizzato per l’occasione?

Assolutamente si, è stata la prima volta all’orto botanico, un meraviglioso spazio e come tanti che vivono a Roma era tanto che non andavo a fare una passeggiata fra i suoi viali. E‘ stata una vera immersione di verde, di aria pulita, un luogo davvero magico. Ho esposto alcune delle mie illustrazioni dove racconto in maniera semplice avvenimenti che caratterizzano la mia vita o quello che accade nel mondo, come vedo le persone a cui sono legato famigliari e amici. Semplici riflessioni di un mondo a volte complesso. Cosa importante in molte compare la mia amata labrador nera di nome Rosa e io mi rappresento un pochino più magro di quello che sono nella vita reale, visto che posso almeno sul foglio!

L’opera che più ti rappresenta di questo progetto. Lo so che non si fa, ma ce la potresti spiegare?

Di questa serie probabilmente “spingere un elefante in salita”Mi sono rappresentato mentre spingo un simpatico elefante cavalcato da una visione di me da bambino con un aquilone in mano. L’aquilone, come accade in molti dei miei lavori che rappresentano oggetti nell’aria, vola ma non punta verso l’alto, è come sospeso perché non vuole andare via. E’ la rappresentazione di come mi sento. Il desiderio di mantenere quella libertà di pensiero di quando si è fanciulli, quando non abbiamo sovrastrutture. La fatica è che per mantenere quotidianamente tutto questo è come “spingere un elefante in salita”.

Il tuo rapporto artistico ed esistenziale con la Natura

Ammetto che sono un pigro e quindi se posso preferisco il mio divano a sane camminate nella natura. Ma qui entra in gioco Rosa, la mia amica quadrupede, che mi spinge a uscire e per amor suo la porto in parchi e zone per me impervie, arrampicandomi anche in montagna. Quando mi trovo in contatto con la natura, all’aria apertanel silenzio di spazi incontaminati mi sembra di ricaricare le batterie e anche i miei lavori ne risentono positivamente.

Crei mai all’aperto, usi disegnare o dipingere di tanto in tanto open air o lavori esclusivamente in studio?

Non mi piace lavorare all’aperto, preferisco la tranquillità del mio studio con la musica in sottofondo.

Cosa hai avuto di ritorno, cosa ti hanno rimandato i visitatori della mostra?

Ho avuto davvero tanto, ho incontrato persone che mi seguivano sui social network (instagram o facebook) interessati alle mie illustrazioni, addirittura una persona che voleva tatuarsi un mio disegno. E’ stato bello incontrare dal vivo Alberto Salini per cui ho realizzato l’illustrazione della copertina del suo nuovo album dal titolo “il magico suono dell’orto”. Tramite una tecnologia capace di rilevare i flussi elettrici che scorrono all’interno delle piante è riuscito a trasformarli in impulsi sonori facendo “suonare le piante”.

Barbara Lalle

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