L’Accademia di Santa Cecilia inaugura la nuova stagione con La Valchiria di Wagner diretta da Daniel Harding

Musica e destino, amori impossibili e divinità tormentate, con Die Walküre di Richard Wagner, in forma scenica e sotto la direzione di Daniel Harding, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha inaugurato la stagione 2025/2026 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, dando avvio a un progetto artistico di respiro eccezionale, portare in scena, nel corso di quattro stagioni consecutive, l’intera Tetralogia dell’Anello del Nibelungo. Dopo Die Walküre (2025) seguiranno Siegfried (2026), Götterdämmerung (2027) e, infine, nel 2028, il prologo Das Rheingold, in un percorso wagneriano in controtendenza, che conferma il coraggio e la visione internazionale dell’istituzione romana.

Il nuovo allestimento, firmato dal regista Vincent Huguet, con scene di Pierre Yovanovitch, costumi di Edoardo Russo e luci di Christophe Forey, restituisce a Wagner la sua dimensione più essenziale, niente monumentalità gratuita, niente eccesso visivo, ma pochi elementi, una regia sobria, gesti che diventano simboli. L’orchestra, disposta interamente sul palcoscenico, non è come di consuetudine nella buca ma diventa parte integrante dell’azione, il suono quindi non proviene più “da sotto”, ma è di fronte al pubblico in un’onda sonora che travolge e abbraccia, rendendo l’esperienza fisica, quasi tattile.

Daniel Harding, alla guida dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, affronta una sfida acustica e teatrale complessa, gestendo con precisione millimetrica i rapporti tra orchestra e voci ed il risultato è di equilibrio e naturalezza con un suono pieno ma mai debordante, controllato ma non trattenuto. Harding evita ogni rigidità monumentale e la tensione narrativa è costante, il Maestro mostra una sensibilità rara nel lasciare spazio agli interpreti vocali, la sua è una lettura fluida, chiara, che rinuncia al gigantismo per restituire il senso umano del dramma.

Seconda opera della Tetralogia, Die Walküre racconta la nascita dell’eroe Siegfried e, con lui, l’origine della ribellione contro gli dèi, nel primo atto, il guerriero Siegmund trova rifugio nella casa di Hunding e si innamora di Sieglinde, scoprendo che è sua sorella, un amore proibito ma redentore. Nel secondo atto, il dio Wotan, costretto dalla moglie Fricka a rispettare la legge morale, deve punire i due amanti, mentre la figlia Brünnhilde, mossa da compassione, sceglie di salvarli, tradendo così il padre. Nel terzo atto, dopo la celebre “Cavalcata delle Valchirie”, Wotan addormenta Brünnhilde circondata dal fuoco, preludio al riscatto del mondo attraverso Siegfried.

L’equilibrio di questo allestimento si fonda anche su un cast di altissimo livello, che offre interpretazioni vocali e drammatiche di rara coerenza. Vida Miknevičiūtė è una Sieglinde luminosa, intensa, grandissimi applausi per lei alla fine dello spettacolo; Stephen Milling dà vita a un Hunding maestoso e minaccioso, perfettamente cesellato. Jamez McCorkle costruisce un Siegmund di grande spessore interpretativo, vigoroso e sincero. Nel pantheon degli dèi domina Michael Volle, un Wotan magnetico, lacerato tra potere e rimorso, nei suoi gesti si leggono i turbamenti interiori, la consapevolezza della sconfitta, è quasi il narratore della vicenda che osserva la fine del suo mondo. Accanto a lui, la Fricka di Okka von der Damerau si impone per maestosità e pienezza vocale, mentre la Brünnhilde di Miina-Liisa Värelä commuove nei momenti più lirici, trovando una misura perfetta tra eroismo e tenerezza. Le Valchirie, vocalmente splendide, completano il quadro con energia e precisione, restituendo una coralità potente, epica, trascinante.

ph. MUSA

Dalle note di regia di Vincent Huguet emerge la chiave visiva dell’allestimento: “Per raccontare questa storia, Pierre Yovanovitch ha immaginato un palazzo imperiale senza tempo, che potrebbe appartenere tanto all’antichità quanto al quartiere EUR e che al contempo, con le sue innumerevoli scale, ricorda un Piranesi modernista. Un luogo dove il più alto livello di civiltà e di raffinatezza incontra l’oscurità della sua parte nascosta e della sua inevitabile decadenza.”

ph. MUSA

È un’immagine potente, che restituisce perfettamente il cuore della Valchiria: il mondo degli dèi come costruzione grandiosa ma già incrinata, dove la bellezza convive con il presagio della rovina. Le scale, le geometrie, la luce bianca e fredda diventano metafora di un ordine che vacilla.

La regia di Huguet, sostenuta dall’impianto scenico elegante di Yovanovitch e dalle luci scolpite di Forey, non cerca di “spiegare” Wagner, ma di lasciarlo accadere. Per lo spettatore, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a un’opera così monumentale, la chiave è l’abbandono, non serve comprendere ogni rimando mitologico, ma vivere il flusso della musica.

E quando, dopo cinque ore, il silenzio cala sulla scena e il fuoco si riflette negli occhi del pubblico, si ha la sensazione di aver attraversato un rito collettivo. Die Walküre non è solo un’opera, ma un’esperienza totalizzante e l’Accademia di Santa Cecilia, con Harding in testa, ne ha restituito tutta la potenza emotiva e sonora.

Questo progetto wagneriano quadriennale è, a tutti gli effetti, un atto di coraggio culturale, un percorso che porterà Roma al centro della grande tradizione musicale europea, e se La Valchiria è solo l’inizio, l’“Anello” di Wagner sembra già brillare di una nuova luce.

Wagner LA VALCHIRIA
In forma scenica
Nuovo allestimento dell’Accademia di Santa Cecilia

giovedì 23 ottobre 2025 ore 18:00
sabato 25 ottobre 2025 ore 15:00
lunedì 27 ottobre 2025 ore 18:00
Auditorium Parco della Musica di Roma – Sala Santa Cecilia

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Daniel Harding
regia Vincent Huguet
impianto scenico Pierre Yovanovitch
costumi Edoardo Russo
light designer Christophe Forey
direttore allestimenti scenici Michele Olcese in collaborazione con TIRELLI TRAPPETTI costumi dal 1964

CAST
Siegmund – ⁠Jamez McCorkle
Sieglinde – Vida Miknevičiūtė
Hunding – Stephen Milling
Brünnhilde – Miina-Liisa Värelä
Wotan – Michael Volle
Fricka- Okka von der Damerau

Gerhilde, valchiriaSonja Herranen
Ortlinde, valchiriaHedvig Haugerud
Waltraute, valchiriaClaire Barnett-Jones
Schwertleite, valchiriaClaudia Huckle
Helmwige, valchiriaDorothea Herbert
Siegrune, valchiriaVirginie Verrez
Grimgerde, valchiriaAnna Lapkovskaja
Rossweisse, valchiriaŠtěpánka Pučálková

www.santacecilia.it


Recensione della recita di lunedì 27 ottobre 2025

Loredana Margheriti

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