La Stampa e la sinistra agitano ‘ombre russe’ contro Salvini e Berlusconi

La Stampa, in un articolo intitolato  «Ombre russe dietro la crisi» porta avanti la tesi che la Lega sarebbe stata in qualche modo influenzata da Mosca nella scelta di non votare la fiducia a Draghi. Si tratta di una teoria che, com’è noto, la sinistra ha iniziato a diffondere subito dopo il voto, quando a dispetto dei fatti e della logica da quelle parti hanno iniziato a sostenere che il vero “draghicidio” lo avevano fatto Salvini e Berlusconi, e non  Conte e i Cinquestelle.

Il resto sono intrecci di date, di circostanze politiche italiane e internazionali, figuri che arrivano direttamente dalla formazione sovietica e, ovviamente, l’Svr, il servizio segreto estero russo che deriva dal fu Kgb. Da Enrico Letta a Luigi Di Maio è stato tutto «inquietante, Salvini spieghi! Carlo Calenda, invece, anche in questa occasione ha voluto dimostrare di essere diverso e allora ha detto che lui non ha mica bisogno che Salvini spieghi, perché «è chiarissimo che Salvini è filo Putin».

Salvini,  aveva detto con tutta la naturalezza possibile che «siamo europeisti e atlantisti, ma questo non significa non volere buoni rapporti con Putin», a un certo punto s’è stufato e ha rimesso a posto le cose. «È gravissimo che qualcuno diffonda fake news», ha detto il segretario della Lega, invitando a essere «seri» e anticipando che «a livello istituzionale verrà smentito tutto quello che è stato pubblicato». «Siccome si parla di servizi italiani non risulta nulla di simile», ha aggiunto il leader della Lega, parlando della vicenda come del frutto del «nervosismo» di una «sinistra divisa, litigiosa e disperata».

«Mi risulta che a breve arriverà una smentita istituzionale, quindi avrete vissuto tre ore di fantasy», ha ribadito Salvini, poco prima che arrivasse la smentita del sottosegretario Franco Gabrielli, che ha la delega ai servizi. «Le indiscrezioni apparse sul quotidiano La Stampa, in merito all’attribuzione all’Intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli apparsi nei mesi scorsi», ha spiegato Gabrielli.

«L’Italia è dalla parte dell’Occidente. Noi siamo fortemente al fianco dei nostri alleati perché è giusto e perché è utile. Nel nostro programma di governo avremo parole chiare su questo. Piuttosto è la sinistra che dovrebbe chiarire quali sono le sue alleanze, anche locali visto che ci sono forze che hanno posizioni ambigue», ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, sottolineando che «la richiesta di verificare è legittima e indubbia, ma non credo che nessuno abbia remato contro questo Paese e contro Occidente». Antonio Tajani, poi, sottolineando a sua volta che non ci sono dubbi sulla collocazione geopolitica della coalizione, ha chiarito: «Mi pare che sia in atto una campagna denigratoria contro il centrodestra. Questo è un buon segno perché vuol dire che la sinistra è in difficoltà».

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