La Serracchiani diventa americana

Non c’è che dire,  ed è naturalmente ovvio che gli “operatori della Protezione civile” e del 118 debbano essere ampiamente soddisfatti del livello di confort e di ergonomicità che gli viene garantito dalla Regione Friuli Venezia Giulia. E se il confort richiesto non gli viene assicurato dalla tecnologia nostrana è sinceramente giusto che la Protezione Civile regionale cerchi le dovute caratteristiche oltreoceano. Di cosa parliamo? Parliamo delle poltroncine destinate ad arredare le nuove sale riunioni e gli spazi della sede regionale dell’ente a Palmanova. Credeteci, ci sembra giusto e doveroso pensare al confort dei funzionari, così come ci sembra giusto che i funzionari della Protezione Civile in questi giorni a Genova abbiano meritato bonus di stipendio per l’efficiente servizio reso alla città.  Quanto scrivo lo ha riferito ieri in Consiglio regionale l’assessore competente Paolo Panontin, rispondendo a un’interrogazione con cui Stefano Pustetto (Sel) aveva chiesto di fare chiarezza sull’inedito acquisto di poltrocine provenienti da oltreoceano. Panontin ha rivelato che sono 108, in tutto, le sedie modello “Aeron” acquistate dalla Protezione Civile dalla ditta Herman Miller, con sede nel Michigan (Stati Uniti) a un costo di 912 euro più Iva l’una. Per una spesa complessiva che si aggira, dunque, intorno ai 100 mila euro. Un conto salato ma necessario affinché l’operatore possa “affrontare situazioni di stress operativo”. Ecco perché la Protezione Civile «ha cercato preliminarmente sedie realizzate in Friuli Venezia Giulia particolarmente adatte a essere utilizzate ininterrottamente per periodi prolungati, e che fossero dotate delle più complete ed estese certificazioni». Il tutto per «garantire ai lavoratori la tutela della salute» grazie alla regolazione personalizzata dello schienale. La decisione di procedere con il fornitore americano è stata presa, ha riferito l’assessore regionale,  solo «dopo una verifica di campioni realizzati in Regione, che non soddisfacevano completamente gli operatori, in assenza totale o parziale delle funzioni ergonomiche e di postura regolabili». Non avendo prodotto risultati sul territorio, la ricerca si è spostata negli States.  E per scansare ogni polemica, Panontin ha ricordato che «lo stesso medico della Regione che visita i dipendenti regionali ha indicato per alcuni colleghi della Protezione Civile proprio la sedia “Aeron” quale tipologia di seduta da utilizzare in presenza di problemi alla colonna vertebrale e alle articolazioni». Che dire? Niente, assolutamente niente. Voglio cantare però ad i funzionari della Protezione “Civile” una canzone del mitico Renato Carosone: “Tu vuò fa l’americano, mericano, ma si nat in Italy…”

Cocis

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