La Schiavone si arrende alla Radwanska

Ci voleva la migliore Schiavone, e c’è stata. Il problema è che contro questa Radwanska non è bastato neanche quello. La milanese lascia il torneo di Roma e lo fa tra gli applausi e con la convinzione che forse la strada per ritornare non è poi così lontana e così difficile. L’Italia ha avuto modo di riapprezzare la Schiavone che faceva impazzire tutte tutti e che si è vista anche oggi, ben oltre quello che può dire il punteggio. La Schiavone si è piegata alla Radwanska 6 4 – 6 1 ma se l’è sempre giocata, ad ogni game. Poi magari lo ha portato a casa la polacca ma ogni game è stato una mezza maratona, quasi sempre tirato e lottato punto a punto. E il 6 1 del secondo set è una grossissima bugia perché questa differenza non c’è stata assolutamente, basti guardare l’evoluzione del secondo e terzo game che hanno agito da spartiacque di un match che poi si è concluso lì. Frustrante il gioco della Radwanska a cui per fare un punto devi fare almeno tre – quattro “vincenti” che lei è capace di respingere rimandando la pallina al di là delle rete e costringendoti a dover ricominciare. Applausi quindi alla polacca, non a caso numero 3 al mondo ma applausi strameritati anche per Francesca Schiavone. La leonessa saluta Roma ma forse è tornata. Intanto il tabellone maschile si conferma avverso alla svizzera che, dopo Federer, perde anche Wawrinka sconfitto dal sempreverde Tommy Haas capace di capovolgere lo svantaggio di un set grazie soprattutto alla giornata storta dello svizzero che ha sbagliato tanto. Va a Raonic invece la sfida tra bombardieri con Tsonga. Occhio al canadese adesso che non sarà terraiolo ma a cui si è aperto un tabellone ampiamente alla portata almeno ai quarti.

Sebastiano Borzellino

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