Rita Bernardini mostra la marijuana alla manifestazione dei Radicali a Montecitorio 9 novembre 2012 a Roma. Il sit in di disobbedienza civile ?? per chiedere la depenalizzazione dell'autocoltivazione della marijuana e l'uso della cannabis terapeutica. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

La radicale Rita Bernardini in caserma dopo sequestro cannabis

“Rita Bernardini è stata portata in caserma dai carabinieri, dopo che i militari hanno controllato la sua abitazione e ne sono usciti con delle buste di cannabis che lei coltiva a scopo terapeutico, come ha più volte affermato senza farne mistero”,  afferma l’avvocato della esponente radicale, Giuseppe Rossodivita, che si sta recando nella caserma. La radicale aveva postato su facebook uno stato: “Forse è la volta buona. Telefonata dei carabinieri: lei è in casa? No, veramente sono sul treno per andare a Parma (laboratorio Spes contra Spem nel carcere), sto fuori 2 giorni. Deve venire qui! Ho fatto appena in tempo a scendere dal treno e ora sono su un taxi verso casa.  #cannabis regolamentata! Accesso alle cure!!!”. Allegate al post le foto delle piante di cannabis che coltiva nel suo terrazzo a scopo terapeutico.

“Sono stata denunciata a piede libero per la coltivazione di sostanze stupefacenti, 32 piante tra un metro e un metro e venti. A verbale del sequestro ho fatto allegare una dichiarazione: esprimo tutto il mio disappunto per la decisione della Procura di Roma di non procedere al mio arresto, come accade a tutti i cittadini che vengono sorpresi a coltivare marijuana. Cosi si usano due pesi e due misure e la legge finisce per non essere ugual per tutti”. Così la radicale Rita Bernardini uscendo dalla caserma dei carabinieri.

“La vera disobbedienza civile – è scritto ancora nel verbale allegato al sequestro delle piante – esige che con ci siano esimenti di tipo politico quando si decide di violare la legge in vigore. Che migliaia di malati non riescano ad accedere ai farmaci cannabinoidi per l’inefficienza dello Stato è semplicemente intollerabile, tanto più che la legge che ne prevede la somministrazione risale al 2007”.

L’avvocato della esponente radicale, Giuseppe Rossodivita, ha sottolineato che “come in tutte le disobbedienze civili, coglieremo l’occasione di questo processo, che auspichiamo ci sia, per mettere sotto accusa una legge irragionevole e criminogena, che sembra non voler togliere il monopolio illegale del traffico di sostante stupefacenti alle mafie e alla criminalità organizzata”.

 

L’esponente del partito radicale non violento, transnazionale e transpartito, che da tempo conduce una disobbedienza civile per i malati che necessitano di cure tramite la cannabis terapeutica, sul suo profilo Facebook ha postato le immagini delle piante sequestrate dalle forze dell’ordine. Fra i primi a commentare il suo post, Marco Cappato: “Molto bene Rita, sarà una grande occasione per processare una legge ingiusta. Brava e complimenti per il coraggio e l’ostinazione“.

Circa Redazione

Riprova

Agente penitenziario sottoposto a test omosessualità: condannato Ministero

Era stato sottoposto a “controlli psichiatrici volti all’accertamento della propria omosessualità”. Per questo motivo un …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com