“La pace non si costruisce con i missili. Serve il coraggio del dialogo”
Redazione
2 settimane fa
Politica
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L’Associazione Don Bosco 2000, impegnata quotidianamente nell’accoglienza dei migranti e nella costruzione di percorsi di pace e inclusione, esprime profonda preoccupazione per gli ultimi sviluppi della crisi internazionale tra Stati Uniti e Iran. |
“La pace non si costruisce lanciando bombe sui siti nucleari, ma attraverso il dialogo”, afferma con fermezza Agostino Sella, presidente dell’associazione. I recenti attacchi militari condotti dagli Stati Uniti, culminati nella distruzione di obiettivi strategici in Iran, rappresentano, secondo Don Bosco 2000, l’ennesimo fallimento della politica della forza. |
“Trump ha dimostrato il contrario di ciò che serve per la pace – prosegue Sella – scegliendo di annientare le infrastrutture nucleari e aprire la strada a un possibile cambio di regime, ha preferito la dimostrazione muscolare al confronto politico. Ma non si costruisce un mondo più giusto premendo pulsanti e facendo esplodere ordigni. Si alimentano invece instabilità e risentimenti che minacciano l’intera umanità”. |
L’escalation militare ha già provocato una catena di reazioni a catena: l’Iran ha risposto con nuovi lanci di missili contro Israele e minaccia ora le basi americane in tutta la regione. Il rischio di un conflitto su larga scala, con effetti devastanti per la sicurezza globale e per l’equilibrio socioeconomico internazionale, appare sempre più concreto. |
”Noi diciamo con forza: no alla guerra per costruire la pace. Puntiamo a rafforzare il dialogo, la cooperazione e la diplomazia tra le nazioni. Chiediamo ai governi di esercitare un ruolo attivo per la mediazione e la costruzione della pace – conclude Sella –. Servono leader capaci di immaginare il futuro dell’umanità”. |