La nascita del nuovo governo sulle ali delle urla di piazza

Berlusconi si dimette in un clima da caccia alle streghe. Finalmente gli insegnamenti di odio e antiberlusconismo hanno vinto. Il governo Prodi visse sino a quel fatidico gennaio con i voti delle “cariatidi” senatoriali, ma nessuno gridò allo scandalo. In piazza hanno urlato “Berlusconi a San Vittore” inneggiando al desiderio di libertà, dimenticando che le loro urla sono il primo segnale di libertà. Dimenticando che la sinistra a cui inneggiano è quella della Banca 121, è quella dell’uranio impoverito che ha straziato la Serbia, è quella che ha regalato Banca d’Italia a San Paolo e Unicredit. Complimenti ragazzi, complimenti nuovi partigiani della sciocchezza: ben venga, come urlavate, la scuola pubblica accompagnata da un vostro serio e maggiore impegno a studiare la storia recente. Quelle urla, poi dopo, forse potrebbero pure cambiare “vento”.

Finisce l’epoca di Silvio Berlusconi dopo 15 giorni di repubblica presidenziale: forse è anche giusto così. Ma questi urlatori e stappatori di spumante dove erano nel 1994 quando tutti urlavano e inneggiavano al Cav come unica barriera ad Occhetto e agli uomini del vetero comunismo. Grazie, nonostante gli errori: grazie Silvio.

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