A parte Matteo Salvini che è il diretto interessato, la più preoccupata per il processo ‘ Open Arms ‘ al Tribunale di Palermo, sembra la nostra Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la cui missione nei prossimi mesi, sarà quella di gestire il suo Vice Premier. Il leader leghista non nasconde di voler cavalcare la sua vicenda giudiziaria, puntando gli impegni dei prossimi giorni su immigrazione e giustizia. La Premier ha dato copertura al suo alleato e vice Premier ed ora è costretta ad inseguirlo e/o seguirlo su un terreno comune. Una stretta sulla legge Bossi- Fini era già in agenda, ma adesso più che mai è diventata una priorità. Già se ne è parlato a Palazzo Chigi in un vertice con il Ministro dell’ Interno, Piantedosi e quello della Difesa, Crosetto. Si può facilmente immaginare, che più che una riunione tecnica, il fine ultimo, era politico. Intanto nei prossimi giorni sono stati convocati associazioni di categoria e sindacati per discutere del cosiddetto decreto ‘ Flussi ‘. La Meloni ha molto a cuore questo tema, tant’è che lei stessa in giugno si recò alla Procura Antimafia, per denunciare le truffe messe in campo dalla criminalità organizzata sugli ingressi illegali di stranieri. C’è uno scarto enorme tra ingressi per motivi di lavoro e i contratti che poi effettivamente vengono stipulati. Da più parti si chiede al governo di riaprire i flussi migratori, in particolare Forza Italia, perché la crescita economica va sostenuta e ci sono alcuni settori strategici, come l’ Agricoltura, che hanno bisogno di un particolare tipo di manodopera da Paesi extra UE. Altro tema all’ordine del giorno per l’ Esecutivo sono i centri di accoglienza, quelli in Albania sembrano, a quanto dice la Premier, pronti tra qualche settimana. Questo argomento è stato anche al centro dei colloqui con il Premier inglese, Kefir Starmer, in visita a Roma, a Villa Doria Pamphilj, perché interessato alla strategia italiana di gestione dei migranti in Albania. Ma alla base di tutto c’è una questione molto spinosa che Meloni dovrà affrontare: in FDI c’è preoccupazione per l’ appoggio che la Meloni ha dato a Salvini e la quasi certezza che questo leghi le mani alla Premier. Non solo sarà arduo convincere Salvini a fare marcia in caso di condanna in primo grado, ma sarà oltremodo difficile convivere con un leader azzoppato, ma sarà ancora più complicato con un Salvini in guerra. Certo per Meloni non sarà un gioco , perché da qui fino alla sentenza, l’alleato è pronto a tutto, come dimostra la campagna di propaganda, subito iniziata, appena dopo aver ascoltato la richiesta dei Pm di Palermo, di una condanna a suo carico, di sei anni di reclusione, senza il beneficio delle attenuanti generiche. Ma il vero problema verrà dopo per Palazzo Chigi se Salvini dovesse essere condannato. Uno scenario imprevedibile e per nulla scontato. La sentenza di Palermo potrebbe coincidere con il rinvio a giudizio della Ministra del Turismo, Daniela Santanchè per l’ inchiesta, Visibilia. Poiché in Fratelli d’ Italia si era deciso che in caso di rinvio a giudizio della Ministra, la stessa si sarebbe dovuta dimettere, come potrebbe la Meloni tollerare nel governo la presenza di un Ministro e Vice Premier condannato in primo grado?
Andrea Viscardi