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Fonti qualificate di intelligence considerano la più grave e complessa minaccia terroristica, che l’Italia e l’Europa si possono trovare ad affrontare dai tempi dell’11 settembre, quella provienente dall’Is. Matteo Renzi parlando in Iraq ha invitato gli europei ad aprire gli occhi perchè la battaglia non è in periferia ma nel cuore dell’Europa stessa. La potenzialità realmente preoccupante dell’Is risiede nella capacità di intervenire su due fronti: una con mezzi convenzionali attraverso artiglieria pesante, l’altro con canonici metodi terroristici. La minaccia del califfo Abu Bakr al Baghdadi risiede anche nel fatto che alcuni dei suoi combattenti sono cittadini europei. Gli esperti calibrano in cinquemila il numero degli islamici europei. La decapitazione del reporter James Foley è stata opera di un boia, come confermato da Cameron, di origini inglesi. Come era italiano Giuliano Delnevo, venticinquenne genovese morto durante i combattimenti in Siria tra le truppe fedeli ad Assad e la guerriglia sunnita, alla quale il giovane, convertitosi all’Islam, aveva aderito. L’esecuzione di Foley vuole raccontarci dell’orrore di un agnello umano rapato ed avvolto in un sudario arancione, simbolo e colore dei prigionieri di Guantanamo, con un “uomo nero” alle spalle, che terroristicamente lo usa come moneta di scambio politico:”Lo uccidiamo per punire Obama delle sue azioni contro l’Is”, avvertendo che continueranno ad uccidere. Un ricatto espresso con l’esecuzione di ostaggi. In realtà non era mai accaduto che il Medio Oriente fosse così fuori controllo come ora con quattro aree aperte ad ogni imprevedibilità: Iraq, Siria, Libia e Gaza. Un Medio Oriente in fiamme alle porte dell’Europa con un’organizzazione che vuole instaurare un califfato jaidista con richiami perenni alla guerra santa. L’Is che vuole riportare allo scontro di civiltà tra Islam ed Occidente è in realtà un’organizzazione terroristica che usa la religione per perseguire disegni sanguinari.
