Salvini presenta ufficialmente il nuovo simbolo della Lega. Scompaiono del tutto il verde della Padania, la scritta ‘Nord’ e pure il sole delle Alpi. Resta solo Alberto da Giussano.

Il consiglio federale leghista ha inoltre approvato la proposta di inserire la scritta ‘Salvini premier’ sotto il leggendario combattente della battaglia di Legnano. Da giorni si parlava del restyling del simbolo leghista e  sui social del Carroccio circolava la tensione per la svolta.

‘Noi, per una questione di serietà, il nome del candidato premier lo mettiamo nel simbolo. Spero lo facciano anche altri’, dice  Salvini parlando dal quartier generale della Lega di via Bellerio a Milano.

Come detto il consiglio federale ha  approvato il simbolo che apparirà sulla scheda elettorale. C’è la grande scritta Lega, c’è la scritta Salvini premier, c’è un vistoso Alberto da Giussano con un piccolo leone di San Marco sullo scudo. Ma nessuna traccia del vecchio verde, la dominante è blu con la scritta Salvini in giallo. La parola Nord non esiste più. Oltre al simbolo, Salvini mostra un fascicolo che non distribuisce: ‘È il nostro programma elettorale, per correttezza lo proporremo per la sottoscrizione ai nostri alleati’.

 Tutto il consiglio federale ha votato a favore della svolta, tranne l’assessore lombardo Gianni Fava, già sfidante di Salvini al congresso dello scorso maggio: ‘Io non ho condiviso la scelta, non sono d’accordo sulla scomparsa della parola Nord. Ma il federale ha deciso e io farò un’attiva campagna elettorale per la Lega: ho già invitato Salvini a Viadana, che è il mio paese’.

 Il suo nome come candidato premier inserito nel simbolo sottolinea che in questo modo le persone sapranno per chi e per che cosa andranno a votare, è una fatto di trasparenza e di serietà.  Salvini  ha anche nominato Alessandro Morelli come responsabile della comunicazione del partito.

Salvini ha accarezzato per mesi l’idea di una svolta nazionale anche nel logo, e ora che le elezioni sono alle porte la rottura con il passato sembrava inevitabile. E non è neppure risultata drammatica. Nella riunione che ha dato il via al nuovo corso della Lega, infatti, l’unico voto contrario è stato quello di Gianni Fava, esponente della minoranza. Assenti invece Roberto Maroni e Umberto Bossi.

‘Con oggi comincia un percorso che dal nostro punto di vista porterà la Lega oltre il 20% per il centrodestra vincente e la serietà è rappresentata dal fatto che il nome del candidato è nel simbolo’, ha detto il segretario della Lega durante la conferenza stampa in via Bellerio, a Milano: ‘Penso che il marchio Lega sia riconosciuto e apprezzato da alcuni milioni di italiani. Un simbolo orgoglioso della nostra storia e che guarda al futuro’.

Moreno Manzi