La fabbrica degli euro falsi, l’asse Italia-Francia

Nulla da invidiare ai tecnici della zecca euroepa. La fabbrica funzionava a pieno regime e produceva e metteva sul mercato denaro falso ma che sembrava vero  per la qualità e fattura. Professionisti che si muovevano tra l’Italia e la Francia.

Sono ventidue le persone finite agli arresti per avere messo su una articolata organizzazione che produceva e smerciava banconote false tra la Campania e l’Ile de France. Italiani e francesi, dunque, uniti per una sola missione: stampare e mettere in circolazione euro contraffatti.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, insieme alle autorità competenti di Nancy e Nanterre, hanno chiesto e ottenuto le misure cautelari per eseguire le quali sono entrati in azione i carabinieri della compagnia di Capua, del Nucleo investigativo di Caserta e gli uomini dell’Interpol e dell’Europol.

L’Italia è all’avanguardia anche per  “Napoli Group”, un club campano di professionisti  le cui banconote sono considerate le più vicine a quelle coniate dagli Stati membri.

Su ordine del gip di Santa Maria Capua Vetere e del giudice istruttore del tribunale penale di Nancy ventidue persone sono finite agli arresti. Gli italiani sono tredici. Si tratta di Raffaele Fresegna di 58 anni; Enrico e Vincenzo De Martino, di 59 e 35 anni; Tommaso Verrillo, di 36 anni; Vincenzo Mastropasqua, di 53 anni; Romolo Todini, di 73 anni; Raffaele Galdi, di 48 anni, Pasquale Vazza, di 61 anni; Marco De Martino, di 30 anni, Antonino Misiti, di 37 anni; Giorgio Piccolo, di 23 anni; Giovanni Pettinati, di 25 anni. Presa anche una donna: si chiama  Maria Minniti e ha 55 anni.

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