La Corte dei Conti boccia il cashback di Conte

La Corte dei Conti boccia il piano cashback, uno dei fiori all’occhiello del governo Conte.  ”Una prima analisi sulla gestione delle misure volte a favorire l’uso della moneta elettronica ha fatto emergere l’esistenza di criticità e limiti nell’esperienza finora maturata”. Questo il giudizio che emerge dal Report 2021 della Corte sul coordinamento della Finanza pubblica. Che fotografa ‘enormi difficoltà” nel monitorare i reali effetti economici e tributari della misura. Che, nelle intenzioni sbandierate da Conte, doveva essere uno strumento per educare i cittadini all’uso dei pagamenti digitali. E favorire la lotta all’evasione fiscale.

Nel mirino della magistratura contabile, soprattutto le mancate distinzioni tra i beni e i servizi oggetto delle transazioni e i soggetti che rendono la prestazione. Per evitare l’evasione fiscale, la Corte auspica “una soluzione che privilegi i pagamenti verso operatori medio piccoli. Prevedendo un incentivo differenziato”. Troppo basso, invece, il numero minimo di operazioni richieste nel semestre per il rimborso. Quanto al super cashback per contenere gli abusi, la magistratura contabile ritiene “opportuno limitare il numero di operazioni effettuabili con lo stesso operatore nell’arco della medesima giornata. Anche se con carte diverse. Limitando in questo modo anche il probabile frazionamento artificioso degli acquisti”.

Bocciata anche l’entità del premio per i primi 100mila utenti per operazioni nel semestre. L’importo di 1500 euro “appare eccessivo”. Non è migliore la valutazione della cosiddetta lotteria degli scontrini.  “Finora limitata e settoriale, concentrata nella grande distribuzione”, si legge nel report della Corte dei Conti. La complessità delle operazioni e la conoscenza “differita” della vincita non alimenta l’interesse del consumatore.

Giorgia Meloni osserva: “La Corte dei Conti boccia il piano Cashless introdotto dal governo Conte: la lotteria degli scontrini non ha riscosso nessun interesse e il cashback non è classificato”, scrive la leader di Fratelli d’Italia su facebook. “E pensare che per introdurre questo piano utile solo a far lucrare banche e società che gestiscono la moneta elettronica, il governo giallorosso ha stanziato la bellezza di 5 miliardi. Basta con queste follie”. La Meloni è tornata a chiedere a Draghi di intervenire per abolire queste misure destinando i fondi alle piccole e medie imprese che rischiano di chiudere i battenti.

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