La conferenza stampa di bilancio del 2024 e sulle prospettive del governo e dell’Italia per l’anno in corso del premier Giorgia Meloni è durata oltre due ore e mezza, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. Quaranta domande, altrettante risposte.
Si è partiti con le domande sull’informazione e sui presunti bavagli
“Sento dire che io non risponderei spesso alle domande dei giornalisti. Ho fatto fare un calcolo: ho risposto nel 2024 a 350 domande, più di una al giorno. Ho fatto la scelta di non fare conferenze stampa al termine delle riunioni del consiglio dei ministri per dare spazio ai ministri nelle rispettive sfere di competenza, perché Giorgia Meloni non è sola al governo”.
Sul tema della riforma della diffamazione, voi sapete che è una proposta di iniziativa parlamentare che raccoglie l’auspicio della Corte costituzionale e prevede che per le ipotesi di diffamazione a mezzo stampa non sia più previsto il carcere, fattispecie sulla quale io sono assolutamente e totalmente d’accordo, ma una multa. La multa, che può arrivare fino a 50mila euro, riguarda però il caso di una notizia falsa pubblicata consapevolmente, con l’intento di diffamare qualcuno. Ma in sintesi non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa e dunque per la democrazia. Sono d’accordo che sia necessario avviare il dibattito per la riforma della professione, come ho già detto in altre occasioni, ritengo che la sede naturale per fare questo lavoro sia il Parlamento.
La prima domanda su temi di attualità è su Cecilia Sala.
E’ stata una bella giornata per l’Italia intera. È stata sicuramente una bella giornata per me. Posso dirvi che non ho provato in questi due anni un’emozione più grande di quella che ho provato chiamando una madre per dirle che sua figlia stava tornando a casa.
Space X ha illustrato al governo le tecnologie di cui dispone e che a noi permetterebbero di garantire comunicazioni sicure con il personale diplomatico e i contingenti militari per comunicazioni delicate.
Sono interlocuzioni normali, come con decine di aziende, che sono in una fase istruttoria il cui esito si porrà nelle sedi competenti: nel caso specifico gli ambiti sono molti, dal Consiglio supremo di Difesa fino al Parlamento. Non ho mai parlato personalmente di questa vicenda con Musk, non sono abituata a usare il mio ruolo per fare dei favori agli amici, ma neanche accetto se il problema sono le idee di Musk. Si tratta di interlocuzioni che rientrano nella normalità per un governo. Abbiamo decine di aziende che si propongono, dopo di che si fa una istruttoria e si decide. Non capisco le accuse che sono state rivolte. Neanche io ho le idee chiare – ha ammesso Meloni – perché da una parte si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni sensibili e delicate parlando con il soggetto tecnologicamente più avanzato in questo campo e senza alternative pubbliche. E dovremo parlare del fatto che l’Italia e l’Europa non siano arrivati in tempo su questi temi, per cui l’alternativa è non avere una protezione. Si tratta di scegliere -ha spiegato- una soluzione tra due scenari, nessuno dei quali è ottimale”.
“La conferenza stampa della Presidente del Consiglio ci ha lasciati sinceramente stupiti. Ad ascoltare le parole di Giorgia Meloni viviamo in un Paese in cui tutto va bene, dove l’economia cammina e in cui presto verranno varate riforme importantissime. La realtà però è molto diversa e siamo colpiti che la Presidente del Consiglio ad una domanda sui costi dell’energia risponda che la questione non può essere affrontata in 20 secondi”, scrive in una nota il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. “La verità – aggiunge – è che Giorgia Meloni in questa conferenza stampa si è fatta portavoce di Donald Trump e Elon Musk, senza mai raccontare quale sia lo stato delle trattative in corso sulla vicenda Starlink, con ministri del suo governo che affermano che non c’è alternativa al rapporto con l’azienda di Musk. Alla faccia del patriottismo e del sovranismo italiano, e lasciando del tutto inevase le richieste dell’opposizione”.
La nomina nella Consulta
Sui giudici della Consulta “non si è giunti al risultato perchè all’inizio c’era solo un giudice da eleggere, la maggioranza ha tentato di farlo e l’opposizione ha fatto Aventino. Ora ce ne sono 4 complessivamente, penso che questo renderà più facile trovare una soluzione con le opposizioni. Per quel che ci riguarda siamo consapevoli di quanto sia importante, cercheremo di procedere spediti. Non dipende solo da noi, abbiamo avviato le interlocuzioni con le opposizioni”.
“La presidente Giorgia Meloni parla di dialogo con le opposizioni in merito alla prossima e urgente elezione dei giudici costituzionali. Meglio tardi che mai, tuttavia noi fin qui non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di confronto”. Così Luana Zanella e Peppe De Cristofaro, Capigruppo di AVS alla Camera e al Senato dopo le frasi della premier Giorgia Meloni in conferenza stampa.
Poi il tema delle carceri. La situazione delle carceri italiane e le parole di Papa Francesco che ha parlato della necessità di una amnistia?
Ascolto sempre con grande attenzione le parole di Papa Francesco, che ringrazio. Chiaramente quello che dice sulla amnistia è contenuto nella bolla di indizione del Giubileo e quindi è rivolto ai governi di tutto il mondo, non è quindi una questione che riguarda specificamente l’Italia. L’Italia intende fare sua parte per garantire condizioni migliori a chi deve scontare una pena in Italia, solo che la mia idea è che questo non si debba fare adeguando il numero dei detenuti o i reati alla capienza delle nostre carceri. Io penso che dobbiamo adeguare la capienza delle nostre carceri alle necessità, questo fa uno stato serio. Il modo serio di risolvere la questione delle carceri non è con le amnistie o gli indulti, ma ampliare la capienza delle nostre carceri.
La presidente di Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini (radicale che ha dedicato tutta la vita alla battaglia per una giustizia giusta e per il rispetto dello Stato di Diritto in carcere) ha scritto e dichiarato su Facebook: “Carceri, Meloni in conferenza stampa: NO amnistia, NO indulto, NO svuotacarceri. Il sovraffollamento (e i suicidi) secondo lei si combatte con 1) costruendo in tre anni 7.000 nuovi posti detentivi; 2) mandando i tossicodipendenti in comunità; 3) facendo accordi con gli Stati per far scontare la pena agli stranieri nel proprio paese d’origine. TUTTI TENTATIVI MISERAMENTE FALLITI IN PRECEDENZA E, INTANTO, IMPICCATEVI!“.
“Giorgia Meloni per due ore di conferenza stampa ha completamente dimenticato le condizioni di vita degli italiani”. Così la leader dem Elly Schlein commenta la conferenza stampa della premier. “Non una parola sulle infinite liste di attesa nella sanità pubblica, sulle bollette insostenibili per le famiglie e le imprese, sulle pensioni che volevano portare a mille euro e invece aumentano di 1,80 euro, sul salario minimo negato a 4 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, sulle accise che aveva promesso di abolire e sulla paralisi dei trasporti pubblici che fanno partire l’Italia con un’ora di ritardo tutti i giorni. Evidentemente era troppo impegnata nella difesa d’ufficio e nell’interpretazione autentica del pensiero di Trump e Musk”.