Kosovo: sciolto il Parlamento dopo convocazione premier all’Aja

Il Parlamento del Kosovo e’ stato sciolto in una seduta speciale per aprire la strada allo svolgimento di elezioni legislative anticipate, a seguito delle dimissioni del premier Ramush Haradinaj il 19 luglio scorso, convocato dal tribunale di guerra all’Aja. La decisione e’ stata presa con il voto favorevole di 89 deputati, piu’ della maggioranza dei due terzi necessari – 80 dei 120 seggi – per lo scioglimento della Camera kosovara. Il presidente del Kosovo ha ora dieci giorni, a partire dallo scioglimento del Parlamento, per definire la data delle elezioni, che si terranno tra i 30 e i 45 giorni a partire da oggi. La stampa locale considera molto probabile il 29 settembre o il 6 ottobre. Haradinaj, ex comandante dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), e’ stato convocato dal tribunale per crimini di guerra all’Aja per essere ascoltato sul suo ruolo nella guerra del Kosovo. “Ho ricevuto una convocazione dalla corte speciale come sospettato e mi e’ stato offerto di recarmi li’ come premier o come normale cittadino del Kosovo, ho scelto la seconda”, aveva affermato il 51enne subito dopo la convocazione.

La decisione di lasciare l’incarico arriva in un momento di crescenti tensioni con la Serbia, a fronte di uno stallo nel dialogo, mediato dall’Ue, tra Belgrado e Pristina. La Serbia non ha mai riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, ma si e’ detta disponibile a discutere un accordo vincolante sulle relazioni con la sua ex provincia. Un’intesa e’ infatti necessaria se entrambi i Paesi vogliono fare passi avanti nel loro percorso di adesione all’Ue. E’ la seconda volta che Haradinaj, ex comandante dell’Uck, lascia l’incarico dopo essere stato convocato dal tribunale per i crimini di guerra: e’ stato prosciolto una prima volta nel 2008 – nell’anno dell’indipendenza – e di nuovo nel 2012 dopo che fu ordinato un nuovo processo in seguito ad accuse di intimidazioni nei confronti del testimone durante il primo procedimento. La corte speciale e’ stata creata nel 2011 sulla base di un rapporto del Consiglio d’Europa del 2011 in cui si accusava l’Uck del rapimento e sparizione di 500 civili, in maggioranza serbi e rom ma anche oppositori albanesi. La guerra in Kosovo ha fatto 13 mila morti, dei quali oltre 10 mila erano albanesi, 2.300 tra serbi e montenegrini e poche centinaia di rom.

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