La candidata per i democratici per la corsa alla Casa Bianca, Kamala Harris, intende giocare la sua partita sul tema della democrazia da difendere, con lo scopo di suscitare nei cittadini il loro sentimento di identificazione, di partecipazione e di mobilitazione, a riconoscersi in una proposta politica e soprattutto a sentirsi riconosciuti e rappresentati, a fare il loro dovere il giorno del voto e non disertare le urne. In questo senso più che rispondere all’ invito di Hillary Clinton, di rimarcare la prima volta di una donna alla Casa Bianca, sembra, invece, rifarsi al discorso di Michelle Obama, che la incita a battersi contro Trump, senza risparmiarsi. È stata scelta perché è una combattente. Quindi autonomia rispetto ad un passato superato dalla storia e dagli eventi, consapevolezza della portata della sfida, tentativo di crearsi una classe sociale di riferimento, la middle classe, o anche classe media. Con questa scelta si contrappone all’ americano ribelle, anti sistema e razzista, che è il cittadino americano secondo Trump. Kamala gioca la sua sfida con l’ americano medio, che continua a sentirsi cittadino di un Paese che assicura uno spazio di libertà ad ognuno. Dopo una stagione di populismo anti sistema, è arrivato il tempo in cui si può tornare a credere nella passione per la libertà e per la democrazia. La scelta di candidare la Harris, senza primarie è stata dettata e imposta dagli eventi verificatisi durante la campagna elettorale. L’ attentato a Trump con l’ immagine dell’ ex Presidente che si rialza con l’ orecchio sanguinante , ha impressionato l’ opinione pubblica americana. L’ ex Presidente è diventato una sorta di icona, l’ uomo ferito e sanguinante che si alza e con il pugno chiuso: ” Non mi arrendo”. Per contrastare questa energia, occorreva uno choc emotivo, che non poteva venire da Biden, malato e non più in grado di sostenere una sfida con Trump. Senza calcolare che il rischio di un ritorno alla Casa Bianca di Trump era più grande non solo per il partito democratico, ma per l’ intero sistema delle istituzioni e della democrazia americana. Ed è stato questo sistema, garante dei diritti democratici,che si è mosso per contrastare i pericoli neo autoritari , gli stessi pericoli che avevano portato il sei gennaio del 2021 all’ assalto del Campidoglio. Ecco quindi che irrompe sulla scena Kamala Harris, che unisce l’ effetto sorpresa con l’ esperienza di vice presidente, alla quale Biden , spinto dal suo stesso partito democratico, ha dovuto cedere il passo, per far ricompattare il partito senza passare per le primarie e il rischio di alimentare lotte intestine, ma con la consapevolezza di dare una svolta e lanciare la sfida al trumpismo, a garanzia e difesa delle istituzioni, regole, diritti e libertà.
Andrea Viscardi