Juve Stabia beffata con il Sassuolo, ok Livorno

Le partite di calcio, ma interi campionati si risolvono con un episodio, nel giro di un minuto possono cambiare le carte in tavola e le posizioni in classifica. E quel Sassuolo che, fino a una settimana fa, sembrava non incontrare nessuna che potesse frenarne la cavalcata, dopo la sconfitta con il Cittadella, praticamente al fotofinish ha trovato il guizzo per prevalere contro la Juve Stabia. E, considerando che nell’altro anticipo il Livorno ha battuto il Cesena, se quel colpo di fortuna non avesse arriso ai neroverdi, i labronici si sarebbero ritrovati a meno quattro da loro, con il Verona che si sarebbe potuto mettere addirittura a meno due punti qualora si imponesse sul Lanciano. Ma la sorte ha voluto che, gli emiliani cercassero con caparbietà il gol vittoria trovandolo con Berardi quando ormai la gara si avviava alla conclusione. E la Juve Stabia avrebbe firmato una mini-impresa, ridotta in nove uomini negli ultimi cinque minuti di gara, era prevedibile subire gli assalti dei padroni di casa. Ormai sembrava che il punto sarebbe stato conquistato, invece, proprio allo scadere è arrivata la beffa del gol di Berardi. Certo, si infiammano le polemiche adesso, già mister Braglia ha alzato la voce gridando ad un arbitraggio non all’altezza. Del resto giocare il rush finale di una partita così importante in nove uomini per le espulsioni di due difensori (Di Cuonzo e Baldanzeddu) sicuramente complica le cose e avrebbe nobilitato ulteriormente un pari. Invece, nel pantano del “Braglia”, in modo anche rocambolesco per un flipper in area, la compagine di Di Francesco si è scrollata di dosso i timori e la brutta sensazione di perdere ulteriori punti beffando una Juve Stabia insidiosa e generosa. Si interrompe in terra emiliana, dunque, la striscia di quattro successi di fila per le vespe, perciò uscire indenni dal campo della capolista avrebbe significato davvero tanto, in termini di autostima e ambizioni. Indubbiamente come ambizioni non si può dire che la società abbia creato aspettative intorno a questa squadra, l’obiettivo è la salvezza, certo che continuando con i successi, è quasi normale modificare le ambizioni ed elevarle a ranghi più alti. Ora non ci deve essere amarezza tra i gialloblu ma la consapevolezza di aver tenuto testa alla squadra più accreditata per la promozione, e solo per un episodio sfavorevole si è tornati a casa senza punti altrimenti, anche decimati in campo, si sarebbe strappato un punto preziosissimo. Per gli emiliani, invece, era importante ritornare al successo dopo l’inatteso sbandamento del “Tombolato” di Cittadella, in modo da non prestare il fianco alle inseguitrici che bramano di spodestarli dal trono. Come anticipato, il Livorno ha superato di misura il Cesena. I romagnoli ormai pare abbiano dismesso qualsiasi velleità di gloria in questa stagione e all’Ardenza si sono dovuti inchinare. Per gli amaranto è stato sufficiente Ceccherini per aggiudicarsi la posta in palio e non perdere contatto con le primissime della classe. Bisognava poi riscattare la sconfitta interna subita contro il Verona nella partita salita alla ribalta per i vergognosi e censurabili cori intonati contro Morosini. E questa vittoria, i labronici devono dedicarla proprio al povero Piermario, questa squadra ormai non è più una sorpresa e si candida a recitare un ruolo da protagonista. Per i primi due posti, attualmente è una corsa a tre con Sassuolo, Livorno e Verona, anche se non sono da escludere i ritorni di squadre come il Padova che sta risalendo nelle ultime settimane. 

Maurizio Longhi

 

 

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