Juve: inaugurato ieri il nuovo stadio.

E’ stato inaugurato ieri il  primo impianto sportivo di proprietà di una società. A dare il via alla inaugurazione, soltanto dopo aver effettuato il taglio del nastro tricolore, dal presidente Andrea Agnelli e dal sindaco di Torino Piero Fassino, l’inno Nazionale, eseguito dalla Brigata Alpina Taurinense. Proprio il presidente Andrea Agnelli, si rivolge ai presenti dicendo: “Benvenuti a casa , siamo decine di milioni nel mondo, milioni in Italia e centinaia di migliaia in città. Siamo gente che sa gioire, soffrire, stringere i denti, noi siamo la gente della Juve. Siamo gente che si riconosce, che sa accettare i risultati ottenuti su un campo verde come questo, con linee che non mentono perché il campo dice sempre la verità”. Un’ora di spettacolo per le 41mila persone presenti, ideato da Marco Balich presidente di K-events, la stessa casa produttrice delle cerimonie delle Olimpiadi di Torino 2006, che fa rivivere il passato e il presente juventino gettando un ponte verso il futuro. Attraverso emozioni, ironia trionfi e tragedie. Diversi gli omaggi fatti, quelli toccanti a Gaetano Scirea e il ricordo delle 39 vittime dell’Heysel, con 39 palloncini bianchi liberati in aria, di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, i due ragazzi delle giovanili che hanno perso la vita cinque anni fa al centro sportivo di Vinovo.

Le  immagini di Gianni e Umberto Agnelli. Il pensiero di John Elkann, presidente della Fiat, va al nonno, il quale afferma : che il nonno sarebbe orgogliosissimo questa sera, va quindi in scena la storia. Una storia fatta di successi – i 29 scudetti orgogliosamente mostrati di fronte al presidente federale Abete e le coppe – e ricca di campioni. Sfilano le stelle del passato, ci sono perfino Luis Del Sol e il portiere Lucidio Sentimenti IV, oggi novantunenne. Storia fatta di simboli, come la panchina di corso Galileo Ferraris dove nel 1897 gli studenti del Liceo D’Azeglio fondarono la Juve, dando inizio al tutto, che plana dall’alto. Al centro del campo, Giampiero Boniperti, commosso  dice: “Sono qui dopo 67 anni per abbracciarvi tutti. Vincere non è importante è l’unica cosa che conta”, ed Alessandro Del Piero raccontano che cosa rappresenta per loro la Juve. Dice, di essere felice di aver contribuito a scrivere una parte di questi 114 anni di storia, pagine fantastiche e memorabili. In questo stadio abbiamo vinto tutto, il mondo. Conclude dicendo di avere voglia di vincere ancora più di prima. I fuochi d’artificio incoronano lo stadio. Welcome Home, benvenuti a casa.

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