Jovanotti e il nubifragio di Padova, la risposta ai fan inferociti

Lorenzo Cherubini si è rivolto a tutti gli spettatori che sabato sera, sotto il diluvio di Padova, hanno abbandonato il concerto durante la lunga e forzata interruzione. In molti, infatti, affermano di aver ricevuto comunicazioni secondo cui il live sarebbe stato rimandato in altra data. Nulla di vero. Dopo due ore di caos, nubifragio e di informazioni apparentemente chiare, Jovanotti ha ripreso il suo spettacolo fino alle due del mattino davanti agli oltre trenta mila spettatori ancora presenti. Gli altri, “costretti” alla fuga, pretendono ora il rimborso del biglietto o addirittura una seconda esibizione gratuita allo Stadio Euganeo.

Questa la risposta dell’artista (tramite la sua pagina Facebook) al pubblico inferocito:

«Scrivo agli amici che a Padova hanno deciso di andarsene dopo la “tempesta”. Prima di tutto sappiate che non considero senza senso la vostra amarezza. Mi dispiace che abbiate deciso di andare via pensando che fosse finita lì (chi ve lo ha detto?), mi dispiace che abbiate preso l’acqua, che vi siate persi la ripresa del concerto. Nessuno ha mai detto che non sarebbe ricominciato. C’è stato un nubifragio, d’estate succede, è successo durante molti concerti e se ci sono le condizioni si riprende, anche dopo uno stop lungo. Abbiamo atteso il tempo necessario per capire se si poteva riaccendere in sicurezza e con tutte le garanzie per il pubblico. Quando ci hanno assicurato che la tecnologia (strumenti, impianto ecc.) era in grado di funzionare io e la band siamo risaliti e non abbiamo tagliato nemmeno una canzone dalla scaletta. Durante la pausa mi hanno detto “il pubblico non va via, sono tutti lì” e io non sono in grado di vedere se, di 37mila persone, ne manca qualcuna. Le mie informazioni al momento della ripresa erano che c’eravamo tutti, bagnati fradici ma tutti lì per il concerto».

Seguono alcune parole in difesa dell’agenzia che ha promosso l’evento e che pare stia cercando una soluzione per porre rimedio all’accaduto:

«Sono sicuro che Zed, che è un’organizzazione ottima, davvero una delle migliori tra quelle di promoter di concerti, troverà il modo di riconfermare la vostra fiducia».

E infine conclude:

«Io quello che posso dirvi è che ho fatto il concerto fino in fondo perché quello è il mio modo per non tradire la fiducia di chi è venuto lì».

Riccardo Rapezzi

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