Il leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, duella con Renzi sul Jobs Act: ‘Lo abolisco perché è stata solo un’iniezione per i contratti provvisori. Su dieci contratti otto sono stati temporanei’. Le dichiarazioni dell’ex Cav scatenano Renzi, che prende la palla al balzo e ironizza: ‘Sarà contento il nordest, il mondo produttivo, vorrei vedere che ne pensano gli imprenditori di tornare al mondo del lavoro del passato’. Poi rincara la dose: ‘Il Jobs Act ha dato una spinta alla ripartenza, tuttavia non è sufficiente. Prima di noi la situazione era di vera emergenza: Berlusconi e la Lega ci hanno portato a un passo dalla bancarotta’.

L’ex Cavaliere in un intervento in radio si difende: ‘Io non ho detto abolizione del Jobs Act. Anch’io da liberista penso che è evidente che un lavoro precario è meglio dell’assenza di lavoro. È altrettanto vero che un lavoro precario non è una buona soluzione né per l’azienda, né naturalmente e soprattutto per il lavoratore. E sull’articolo 18 si possono tenere le cose come sono, è stata una cosa interna alla coalizione che credo sia superata. In sintesi il Jobs Act è sostanzialmente fallito, perché non ha indotto le imprese a creare occupazione stabile, ma quasi esclusivamente lavoro precario. In ogni caso, è una norma che sta esaurendo i suoi effetti. Quando saremo al governo non torneremo naturalmente al regime precedente, ma introdurremo strumenti più efficaci del Jobs Act per correggerne gli effetti distorsivi e incentivare le imprese a creare lavoro stabile. Il Jobs Act entra nel programma del centrodestra, nella lista delle leggi da ‘rettificare’ e migliorare’.

Intanto la battaglia si muove anche su un altro fronte caldo: i vaccini obbligatori. Matteo Salvini promette di abolirli  una volta al governo, ma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin  replica dura: ‘L’Italia va vaccinata dagli incompetenti. La Lega gioca per qualche voto in più sulla salute degli italiani, sulla salute dei nostri figli’.

‘Da Salvini viene toccato un problema delicato. Noi abbiamo esaminato con grande attenzione il provvedimento inizialmente proposto dalla ministra Lorenzin introducendo delle modifiche significative come la consultazione delle famiglie. Abbiamo ridotto il numero dei vaccini obbligatori da 12 a 10 ma abbiamo ritenuto di mantenere il dato dell’obbligatorietà tenendo conto anche dei dati dell’Oms sull’immunità di gregge. Su alcune patologie la popolazione italiana è ancora molto lontana dalla soglia dell’Oms. E’ anche per questo che abbiamo deciso di essere d’accordo con l’obbligatorietà che va nella direzione della tutela della salute dei nostri figli rispettando la possibilità che le famiglie siano sempre informato’,  afferma, interpellato telefonicamente, il capogruppo di Fi Paolo Romani in merito alle dichiarazioni di Salvini sul togliere l’obbligatorietà dei vaccini.