Jobs Act e incentivi strutturali

Gli incentivi per le assunzioni rappresentano l’architrave del contratto a tutele crescenti ma se non diventano strutturali e rimangono in vigore per il solo 2015, il Jobs Act muore, dichiara Cesare Damiano presidente della Commissione Lavoro della Camera. Apprezziamo il fatto che il Governo voglia ancora abbassare la tassazione sul lavoro, ma lo sconsigliamo dall’adottare una misura generalizzata di sconto su tutta la platea dei lavoratori a tempo indeterminato, composto da oltre 6 milioni di addetti, perchè le risorse vanno invece concentrate sulle nuove assunzioni con il contratto a tutele crescenti. In questo modo possono mantenere incentivi robusti e migliorare ulteriormente la percentuale di assunti a tempo indeterminato, comprimendo il ricorso a forme di lavoro precario. Nella legge di Stabilita’ il Governo dovra’ anche tenere conto dell’esigenza di correggere il sistema pensionistico introducendo al suo interno un criterio di flessibilita’. La manovra complessiva avra’ bisogno di coperture finanziarie significative e ben venga, dunque, un po’ di “deficit spending” con il placet dell’Europa, che porti il rapporto con il Pil dall’1,8 al 2,3%, recuperando circa 8 miliardi di euro per fare i necessari investimenti economici e sociali.

 

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