Turkish President Recep Tayyip Erdogan addresses a meeting of local administrators at his palace in Ankara, Turkey, Thursday, Nov. 26, 2015. Turkey has released audio recordings of what it says are the Turkish militarys repeated warnings to the pilot of the Russian plane before it was shot down at the border with Syria. Turkey shot down the Russian Su-24 bomber on Tuesday, insisting it had violated its airspace despite repeated warnings. Erdogan said Turkey had not specifically targeted Russia when it shot down the plane.(ANSA/AP Photo/Kayhan Ozer, Presidential Press Service, Pool )

Jet abbattuto, alta tensione Ankara-Mosca

Si fanno sempre più incandescenti i rapporti tra Mosca e Ankara dopo l’abbattimento di un jet militare russo da parte degli F-16 turchi. La Russia ha annunciato di avere pronte dure misure economiche contro la Turchia e, in attesa di concretizzare le serie conseguenze minacciate da Putin, sta già assestando i primi colpi che sono iniziati con il ripristinare il regime dei visti tra i due Paesi a partire dal primo gennaio. Inoltre è stato raccomandato ai cittadini russi di non visitare la Turchia, e a quelli che si trovano là di rimpatriare a causa della minaccia terroristica. Rafforzati, poi, i controlli sulle importazioni di generi alimentari turchi. Il ministero degli Esteri turco, da parte sua, ha consigliato ai turchi di evitare i viaggi non urgenti in Russia. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dal canto suo,  invita la Russia a non giocare con il fuoco nel mezzo delle tensioni dopo l’abbattimento, martedì scorso sul confine con la Siria, del Su-24 russo da parte delle forze di Ankara. ‘Putin ha detto che chi usa un doppio standard riguardo il terrorismo, gioca con il fuoco. Sono pienamente d’accordo con lui’, ha affermato Erdogan parlando dalla provincia di Bayburt, nel nord della Turchia. Sostenere il regime di Bashar al-Assad in Siria, che ha ucciso 380mila persone nella stessa Siria, è giocare con il fuoco, ha proseguito Erdogan citato dal sito web del giornale turco Hurriyet. Colpire gruppi dell’opposizione che godono di legittimità a livello internazionale con il pretesto di combattere contro Daesh (acronimo in arabo dell’Is) è giocare con il fuoco. E sfruttare un incidente come scusa per tormentare i nostri cittadini che sono in Russia per partecipare a una fiera è giocare con il fuoco. Colpire in modo irresponsabile camion nella regione che potrebbero essere lì per attività commerciali o umanitarie è giocare con il fuoco. Invitiamo calorosamente la Russia a non giocare con il fuoco. Erdogan cerca, però, allo stesso tempo di ricucire la spaccatura con Mosca invitando Putin a una chiacchierata a quattr’occhi lunedì al vertice sul clima a Parigi. Una proposta che però il leader del Cremlino non intende per ora accettare, pretendendo prima delle scuse per l’azione ostile delle forze aeree turche. Erdogan non chiude la porta del dialogo e lo stesso Cremlino ha ammesso che il leader turco ha chiamato Putin al telefono circa 7-8 ore dopo l’abbattimento del Su-24 russo al confine tra Siria e Turchia per una presunta violazione dello spazio aereo turco. Violazione che la Russia nega con decisione. Erdogan dichiara che la Turchia avrebbe reagito diversamente se avesse saputo che l’aereo era russo. Ma questa è una versione che Mosca respinge con fermezza. Secondo il capo di Stato maggiore dell’aeronautica russa, Viktor Bondarev, gli F-16 turchi avrebbero aspettato l’aereo militare russo in aria per un’ora e un quarto, dalle 9.11 alle 10.26 di martedì, e questo proverebbe che l’attacco era stato pianificato in anticipo. Mosca e il regime di Damasco rivolgono anche altre accuse alla Turchia, come quella di acquistare greggio dall’Isis in quantità industriali. Una tesi ribadita dal ministro degli Esteri siriano, secondo cui Ankara fornisce all’Isis armi e supporto logistico in cambio di petrolio rubato dai jihadisti. Ma per la Turchia è invece il regime di Assad a comprare il petrolio del Califfato. Secondo il capo della diplomazia russa, Serghiei Lavrov, chiudere la frontiera turco-siriana sarà di grande utilità per sradicare il terrorismo e dietro il braccio di ferro tra Russia e Turchia, che fa parte sia della Nato sia della coalizione anti-Isis a guida Usa, ci sono gli interessi divergenti sulla Siria. I caccia e i bombardieri russi oltre a colpire l’Isis si abbattono coi loro raid sulle forze che contrastano le truppe del dittatore Bashar al Assad, fedele alleato di Putin. Nel frattempo, per evitare il rischio di incidenti con le batterie di missili S-400 che Putin ha dispiegato al confine, la Turchia ha sospeso temporaneamente i suoi voli militari in Siria nell’ambito della coalizione in attesa di riaprire i canali di dialogo con Mosca.

 

 

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