Enrico Letta riparte dallo Ius Soli e dimostra subito di essere fuori dal tempo e dallo spazio. Per quanto l’argomento sia serio e delicato, non è certo questo il momento in cui farne una questione di principio, addirittura una priorità mentre il Paese è messo a durissima prova dalla terza ondata di una pandemia che va avanti da oltre un anno: non solo dal punto di vista sanitario, ma anche da quello economico la situazione diventa sempre più pesante. E il Pd che va? Pensa allo Ius Soli…
Maria Giovanna Maglie a Stasera Italia ha archiviato la questione con sei parole: “Non è all’ordine del giorno”. E non c’è bisogno di aggiungere altro, anche perché in precedenza già si era espresso Matteo Salvini a riguardo: “Letta e il Pd vogliono rilanciare lo Ius Soli, la cittadinanza facile per gli immigrati? Eh, buonanotte… Se torna da Parigi e parte così, parte male. Risolviamo i mille problemi che hanno gli italiani e gli stranieri regolari in questo momento, non perdiamo tempo in cavolate”.
Ultimo ‘affondo’, quello contro le correnti e sulle primarie: “Dietro questo dibattito vedo un non detto, teniamo in vita il più a lungo possibile il governo Draghi perché così siamo ancora al potere, perché tanto è scritto che alla prossime politiche con questa destra noi perdiamo. Ma non è così. Io non ho lasciato la mia vita precedente per guidarvi a una sconfitta, vinceremo”.
Letta ha quindi sintonizzato il partito sull’agenda Draghi: “E’ il nostro governo, è la Lega che deve spiegare, non noi”.
Matteo Salvini ha subito commentato il passaggio sullo ius soli: “Letta e il Pd vogliono rilanciare lo Ius Soli, la cittadinanza facile per gli immigrati? Eh, buonanotte… Se torna da Parigi e parte così, parte male. Risolviamo i mille problemi che hanno gli Italiani e gli stranieri regolari in questo momento, non perdiamo tempo in cavolate”. Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia, batte sullo stesso tasto: “La prima proposta di Letta per aiutare gli italiani è lo ius soli per gli immigrati. Delle volte è meglio lasciare all’estero i cervelli in fuga!”. Critiche all’ipotesi di rilanciare lo ius soli anche da Forza Italia, che giudica un errore quel passaggio di Enrico Letta. Mentre la leader del partito Giorgia Meloni non interviene nella polemica ma augura “buon lavoro” al neo segretario dem: “Fratelli d’Italia è e rimarrà una forza politica alternativa alla sinistra ma il rispetto per l’avversario costituirà sempre uno dei capisaldi del nostro impegno”.
Poi, c’è la questione di opportunità. A poche ore dalle restrizioni che incombono su quasi tutte le regioni e che metteranno definitivamente in crisi categorie di lavoratori già duramente provate, che senso aveva quell’accenno allo ius soli? Lo sottolinea Giorgia Meloni: “Italiani in ginocchio, famiglie e imprese spaventati ma la priorità di Enrico Letta e del Pd è lo IUS SOLI. Poi ci chiedono perché Fratelli d’Italia non governa con questa gente…”.
Con una sola frase Letta ha ottenuto due risultati: creare un presupposto di instabilità nella maggioranza e dare adito alle critiche di chi vede il Pd totalmente scollegato dalla realtà. Tra l’altro non si tratta di una grossa novità: nel novembre del 2019 anche Zingaretti aveva rilanciato il tema dello ius soli. Mai entrato però nell’agenda del governo Conte. Figuriamoci se Mario Draghi potrà dare ascolto alle sollecitazioni in tal senso di Enrico Letta.
Anche da Forza Italia, con Anna Maria Bernini, si sottolinea il passo falso di Letta: “Voler rilanciare lo ius soli durante il governo Draghi è a mio parere un errore: questa è infatti una larga maggioranza del tutto eccezionale, e ogni forza politica è stata chiamata a fare un passo indietro rispetto alle sue bandiere identitarie per farne invece uno in avanti nell’esclusivo interesse del Paese, che in questa drammatica crisi è uno e uno solo: l’uscita prima possibile dal tunnel della pandemia”.
Non ci sta Monica Cirinnà che replica ad Anna Maria Bernini: “Ricordo alla collega l’autonomia del Parlamento e che i diritti sono al centro di ogni politica voglia abolire le disuguaglianze sociali”.
Stando alle parole pronunciate davanti ai suoi, infatti, “per argomentazioni programmatiche e orientamenti culturali, Letta si è collocato chiaramente alla sinistra del centro”.
Lo Ius Soli non ha alcuna chance di passare. Non si tratta di un tema particolarmente caro agli italiani, specie in momenti di ristrettezze e costrizioni in cui questi si trovano a vivere, nè di una riforma che avrebbe possibilità di passare a pieni voti.