Italicum, sì alla Camera

Approvato alla Camera l’Italicum. La riforma della legge elettorale ha ottenuto 365 voti favorevoli e 165 contrari. Il testo ora passerà all’esame del Senato. Immediato il commento di Matteo Renzi su Twitter: “Grazie alle deputate e ai deputati. Hanno dimostrato che possiamo davvero cambiare l’Italia. Politica 1-Disfattismo 0. Questa, la svolta buona”.  L’Italicum ottiene il sì al termine di una maratona notturna e dopo una serie di votazioni ad altissimo rischio. L’intesa Renzi-Berlusconi regge e vengono respinti per il rotto della cuffia gli emendamenti che potevano minarla, soprattutto quello sulla doppia preferenza di genere dove Matteo Renzi evita lo scivolone per 20 voti soltanto e si vede costretto a schierare in Aula il governo a ranghi compatti, ministri e sottosegretari. Il premio di maggioranza sarà assegnato al partito, od alla coalizione che riesce a superare la soglia del 37 per cento dei voti. Il premio di maggioranza previsto dovrebbe portare il partito o la coalizione vincente val 55 per cento dei seggi pari a 340 deputati e non è possibile superare questa quota. Nel caso in cui nessuno riesca a superare il 37 per cento si va dopo quindici giorni al turno di ballottaggio fra i due partiti o le due coalizioni che hanno ricevuto il maggior numero di voti. Restano bloccate le liste dei candidati in Parlamento e si evita il peggio anche sull’emendamento per reintrodurre le preferenze, bocciato per 35 voti (264 sì contro 299 no). Ma sulle quote rosa, già nelle dichiarazioni di voto, il capogruppo del Pd Roberto Speranza avverte che “non consentiremo che nessun accordo ci fermi. Sulla questione di genere c’è bisogno di chiarezza, quanto avvenuto non rappresenta una pagina positiva della nostra democrazia”.  “La riforma della legge elettorale ha tagliato un primo traguardo. Buona notizia. Adesso conta come si va avanti. Diverse tra le critiche espresse nell’Aula della Camera hanno una fondatezza che l’onestà intellettuale non può rimuovere”. Lo afferma Gianni Cuperlo, leader della minoranza Pd, che critica certe affermazioni attribuite a Renzi a proposito di “complotti”: “Non si chiedono certo dei ringraziamenti, non è stagione. Ma almeno di evitare toni e parole impropri”. Letta e Civati guidano pattuglia assenti – Ci sono Enrico Letta e Pippo Civati tra i 13 assenti ingiustificati del Pd che non hanno votato per la riforma elettorale. Trai deputati di Forza Italia cinque sono risultati assenti, uno si è astenuto ed uno ha votato contro. Lo si evince dai tabulati del voto. Protesta dei Cinque Stelle in Aula: i deputati del Movimento espongono cartelli con i ritratti dei leader del Pd e di Fi divisi da un cuore ross: “Grande sintonia Renzi-Berlusconi. Condannati all’amore”. La presidente Laura Boldrini ha ordinato la rimozione dei cartelli.

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