Italiani in vacanza

La voglia di “staccare” degli italiani è in ripresa, anche se il budget da dedicare alle ferie resta ridotto. Quest’estate ha intenzione di andare in vacanza il 68% degli italiani, per un totale di oltre 32 milioni di persone, quasi 2 milioni in più del 2014. Rimane bassa, però, la spesa media prevista per persone: per quest’anno la stima è di 840 euro, il 18% in meno dei 1022 euro indicati nel 2010, prima della crisi finanziaria. Questa è una fotografia, di un turismo finalmente in ripresa, quella che emerge dalla consueta indagine sulle vacanze estive realizzata da Confesercenti e SWG. Tra le destinazioni italiane, la più gettonata rimane come lo scorso anno la Puglia che raccoglie il 17% delle preferenze ed è seguita dalla Sicilia con il 14% delle preferenze e dalla Toscana che ottiene solo il 13 % delle preferenze. All’estero, la Croazia è preferita dal 27% degli italiani, la Grecia dal 23, mentre in grande calo sono la Spagna, mecca del turismo dal 2008, e il Regno Unito, che quest’anno sarà visitato dal 4% degli italiani. Rimane alta, però l’attenzione a quanto si investe nelle ferie : i vacanzieri che hanno intenzione di spendere meno della scorsa vacanza passano dal 34% al 36%, quasi un milione in più, a questi si aggiunge una quota del 29% che manterrà invariato il budget. La questione economica, insomma, è ancora al centro dei pensieri degli italiani. Non è un caso che il 45% di chi va in vacanza indichi comunque proprio le disponibilità economiche come fattore decisivo nella scelta. L’estate in arrivo, segna anche il ritorno della più classica vacanza di relax al mare, destinazione indicata da oltre un vacanziero su due. La ricerca del risparmio emerge anche da un altro trend dell’estate 2015, ovvero il marcato aumento della propensione a scegliere la casa in affitto, indicata come alloggio dal 25% contro il 15% dello scorso anno. Una crescita guidata, molto probabilmente, anche dal boom dei servizi web per gli affitti brevi. Gli alberghi rimangono però in cima alle preferenze: quest’anno uno su tre, pari al 36% opterà per un soggiorno in hotel, aumentano i servizi richiesti dai viaggiatori, il 40% non rinuncia al collegamento WI-FI, il 18% cerca la piscina, mentre l’11% vuole anche servizi benessere, dalla sauna al massaggio. Finalmente gli operatori turistici possono tornare a sorridere, anche se, purtroppo la ripresa ancora non si è trasmessa alla spesa, che resta sottodimensionata. Il settore risente ancora della crisi, motivo per cui sono necessari degli interventi, anche sul fronte della promozione, per aiutare la ripresa del turismo sui territori. Ma occorre agire anche sul fisco, per ripristinare condizioni paritarie di concorrenza con gli altri Paesi europei, sull’Iva, da noi ancora troppo elevata.

Fabio D’Amora

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