Italia ‘chiusa’ fino al 18 aprile, poi riaperture graduali

La serrata totale durerà almeno fino al 18 aprile, poi, se il numero dei malati continuerà a diminuire, il governo valuterà una riapertura graduale. Ma prima di maggio sarà difficile prevedere una riapertura dell’Italia, anche se graduale. Tutto è deciso, come spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza.”Nella riunione del Comitato tecnico scientifico è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione”. Manca solo il timbro dell’ufficialità di Giuseppe Conte: l’annuncio dovrebbe arrivare giovedì, alla vigilia della stretta che ha chiuso l’Italia in una morsa, per ora valida fino al 3 aprile. Il 2 si terrà un Consiglio dei ministri. Il dpcm con cui si prorogano le misure contenitive non ha bisogno del disco verde del Cdm, ma in quella data il prosieguo della stretta dovrebbe essere condivisa in seno al governo e l’annuncio arrivare in giornata. Probabilmente, prima dovrebbe tenersi l’incontro tra il premier Conte e i leader di opposizione, mentre cresce anche l’attesa per il nuovo confronto tra il presidente del Consiglio e le parti sociali.

La settimana dopo Pasqua, come riporta Il Corriere della Sera, potrà  essere valutata la riapertura di alcune attività imprenditoriali collegate alla filiera alimentare e farmaceutica finora non comprese tra i servizi essenziali. Ad esempio le imprese di meccanica legata all’agroalimentare oppure quelle chimiche che dovranno comunque dimostrare di essere in regola con le norme sulla distanza di sicurezza tra i dipendenti e la dotazione dei dispositivi di protezione.

Si studiano aperture scaglionate a seconda della tipologia degli esercizi commerciali. Le ipotesi sono tante ma probabilmente verrà dato il via libera a chi non ha particolari contatti con i clienti, come chi fa riparazioni oppure certi artigiani. Potrebbero essere costretti ad aspettare di più estetisti e parrucchieri, così come le palestre.

Per bar, pub e ristoranti, potrebbero essere rintrodotte le misure già individuate subito prima della chiusura. Si dovrà quindi assicurare il distanziamento dei tavoli ed evitare che le persone stiano a contatto davanti ai banconi. Dovrà essere rispettata la regola della distanza minima di un metro tra gli avventori.

Fanalino di coda, in fatto di riapertura, sono cinema e teatri, che dovranno comunque far rispettare le distanze di sicurezza agli avventori, come già imposto prima del blocco. Anche grandi eventi, come concerti e partite, dovranno essere attentamente valutati. Gli esperti restano preoccupati dai grandi assembramenti.

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