Alcuni aerei della compagnia Alitalia in sosta all'aeroporto ''Leonardo Da Vinci'' di Fiumicino, Roma, 23 marzo 2020. Secondo fonti la newco parte con 25-30 aerei. ANSA / TELENEWS

ITA: “Compagnia pronta a partire in autunno: attendiamo ok dell’Ue”

“Il piano industriale che abbiamo presentato al nostro Parlamento, e che stiamo difendendo con le unghie e con i denti difronte alla Commissione europea, prevede un’integrazione di lungo, breve e medio raggio. Questo è infatti il tratto distintivo di una compagnia che non vuole essere una low cost”. È quanto ha spiegato l’amministratore delegato di Ita, Fabio Maria Lazzerini, illustrando il piano industriale delle nuova compagnia, nata dalle ceneri di Alitalia, nel suo intervento presso il Centro Congressi Enav Ciampino in occasione della celebrazione del quarantennale della Società che gestisce il traffico aereo civile in Italia.

“Noi – ha spiegato Lazzerini – nasciamo come compagnia tradizionale che fa del servizio che si basa su un hub, nel nostro caso Fiumicino e una parte importante di Linate, la sua strategia fondamentale. L’hub funziona aumentando i voli a lungo raggio in maniera coerente con i voli di breve e medio raggio che possono alimentare il lungo raggio e viceversa. Non trascuriamo il lungo raggio: uno dei fattori che hanno contribuito alle perenni crisi del vettore di bandiera è stato un progressivo disinvestimento dal lungo raggio. Per fare il piano industriale di una compagnia nuova è necessario guardare a quello che è successo sia in Italia che all’estero. Abbiamo rilevato che tutte le crisi più importanti di Alitalia hanno determinato un taglio dei collegamenti intercontinentali per preservare il ‘Milano- Roma’ considerato la ‘gallina dalle uova d’oro’. Qualche anno fa Alitalia ha fatto un piano industriale che puntava sul Milano-Roma mentre stavano finendo di imbullonare i binari dell’Alta Velocità, cosa che faceva facilmente prevedere un certo shift di traffico tra l’aereo e il treno come è poi puntualmente avvenuto. Questo continuo taglio del lungo raggio ha fatto sì che anche le rotte a breve e medio raggio facessero fatica a sostenersi perché poi non hanno uno sbocco. Il nostro piano prevede un coerente armonico sviluppo del breve e medio raggio ma con anche un importante ritorno sul lungo raggio che sicuramente non sarà nei primissimi anni del piano dal momento che stiamo uscendo da una fase complicata”.

“Se si guarda la curva di crescita del trasporto aereo mondiale si vede che è perennemente in salita a parte qualche piccolo calo. Dopo l’11 settembre – ha sottolineato Lazzerini – c’è stato un forte calo ma fu un calo immediato che poi è stato recuperato abbastanza velocemente. Questa attuale è, invece, una valle molto profonda che prosegue da un anno e mezzo e non sappiamo quanto durerà. Noi stiamo basando le nostre previsioni di domanda sulle quali abbiamo costruito il piano industriale sulle previsioni della Iata di ottobre, poi aggiornate ad aprile. Sono, tuttavia, previsioni molto variabili: rispetto al 2019 la Iata prevede una crescita tra il 30% e il 70%, dunque con forchette molto ampie. Nascendo da zero la massima flessibilità possibile deve essere uno degli asset principali della nuova compagnia sia nella modalità di lavoro che negli investimenti. Bisogna essere in grado di scalare gli investimenti nel momento in cui la domanda riprenderà meglio del previsto senza impegnare, però, troppo il capitale per evitare di arrivare invece con il fiato corto nel momento in cui la ripresa dovesse essere un po’ più lenta di quello che si pensa”.

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