Istat e record di maggio: ’80mila posti in più e crollo degli inattivi’. Meloni: ‘L’Italia sta cambiando passo’

L’ultimo report dell’Istat è l’ennesima conferma del trend positivo: più occupati e più contratti a tempo indeterminato. Cresce anche la disoccupazione, ma pure questa è una buona notizia: ci sono più persone che cercano lavoro

Prosegue la crescita dell’occupazione in Italia: a maggio ha fatto segnare un +0,2% su base mensile, portando gli occupati al 62,9%. Si segna dunque un ulteriore nuovo record. Cresce anche la disoccupazione, ma anche questa è una buona notizia, perché va letta alla luce del dato sulla diminuzione degli inattivi: in Italia ci sono più persone che lavorano e più persone che cercano lavoro. In termini assoluti gli occupati sono 80mila in più su base mensile e 408mila in più su base annua.

“Ancora buone notizie sul fronte occupazione. I dati confermano una crescita costante del numero di persone al lavoro – e dei contratti stabili – che ci porta ai livelli più alti da quando esistono le rilevazioni. Un segnale chiaro: l’Italia sta cambiando passo. Sappiamo che la strada è ancora lunga, ma continueremo a investire con determinazione su lavoro, impresa e crescita. Per costruire una Nazione sempre più solida, produttiva e giusta”. Cosi sui social, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

La fotografia emerge dal rapporto mensile dell’Istat, che conferma il trend positivo del mercato del lavoro evidenziato anche dai dati di ieri dell’Inps che mettevano anche in evidenza come ad aumentare non siano “semplicemente” i posti di lavoro, ma i posti di lavoro stabile con un’impennata dei contratti a tempo indeterminato. Il dato emerge anche dal rapporto Istat.

«I dati Istat di oggi – ha commentato il ministro del Lavoro, Marina Calderone – ci confortano: cresce l’occupazione a tempo indeterminato, con altri 80.000 posti di lavoro in più, diminuiscono i contratti a termine, calano al minimo storico gli inattivi, anche tra giovani e donne. Si tratta di trend ormai consolidati, che confermano la direzione presa dal governo: le nostre politiche incentivano il lavoro, in particolare quello stabile e il nostro obiettivo è accompagnare sempre di più giovani e donne nel mondo del lavoro».

Più nel dettaglio l’aumento degli occupati si attesta allo 0,3% per un numero assoluto di 80mila persone in più tra uomini, donne, dipendenti permanenti, autonomi e coloro che hanno almeno 50 anni d’età; si registra invece un calo tra i dipendenti a termine e nelle altre classi d’età.

Su base annua poi a maggio 2025, il numero di occupati supera quello dello stesso mese del 2024 dell’1,7% (+408mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne, i 25-34enni e gli ultra 50enni, a fronte di una diminuzione tra i 15-24enni e i 35-49enni. L’occupazione, spiega l’Istat, cresce come sintesi dell’aumento dei dipendenti permanenti (+388mila) e degli autonomi (+175mila) e del calo dei dipendenti a termine (-155mila). Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,8 punti percentuali.

Confrontando il trimestre marzo-maggio 2025 con quello precedente (dicembre 2024-febbraio 2025), l’Istat registra un aumento di 93mila occupati (+0,4%).

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione l’Istat segnala che a maggio sale complessivamente al 6,5% (+0,4 punti), quello giovanile arriva al 21,6% (+1,7 punti). La crescita delle persone in cerca di lavoro (+7,1%, pari a +113mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere ed è diffusa in tutte le classi d’età. Parallelamente si registra la diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,4%, pari a -172mila unità) che coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di inattività scende al 32,6% (-0,5 punti). La fotografia mensile parla di un trend che si registra sia su base annuale che su base trimestrale: rispetto a maggio 2024, cresce il numero di persone in cerca di lavoro (+0,9%, pari a +15mila unità) e diminuisce quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,6%, pari a -320mila); rispetto al trimestre precedente le persone in cerca di lavoro sono lo 0,8% in più, pari a +13mila unità, gli inattivi di 15-64 anni scendono invece dello 0,8%, pari a -94mila unità.

“I numeri confermano la tenuta del sistema e la bontà delle scelte strategiche del governo”. Così Antonio Di Matteo e Fabio Vitale, membri del Cda dell’Inps, commentando il rendiconto generale 2024 approvato  dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto. Al di là di alcune letture forzatamente strumentali e allarmistiche i numeri fotografano l’efficacia delle scelte dell’esecutivo.

La sostenibilità del sistema previdenziale è direttamente collegata alla crescita dell’occupazione, e i dati del Rendiconto – dicono i consiglieri –  mostrano un significativo aumento delle contribuzioni e dei salari (con recupero del potere d’acquisto rispetto all’inflazione). “E segnalano non solo un allargamento della base occupazionale, ma anche la creazione di lavoro di qualità. Una tendenza che trova riscontro anche nella recente fotografia dell’Osservatorio Mercato del Lavoro curato dal Coordinamento Statistico Attuariale dell’Inps”.

“Di fatto – puntualizzano Di Matteo e Vitale –  stiamo assistendo alla creazione di un vero e proprio nuovo welfare per il lavoro. È una priorità nazionale promuovere la partecipazione alla creazione della ricchezza nazionale, in particolare per i circa 12 milioni di inattivi, con un focus speciale su giovani e donne”. In conclusione, i due consiglieri hanno sottolineato il grande lavoro svolto dalla Tecnostruttura e, in particolare, dalla Direzione centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali guidata da Alessandro Tombolini.

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