Dopo un ritardo di tre giorni oggi è previsto il giuramento del nuovo governo di emergenza nazionale di Benyamin Netanyahu e Benny Gantz. Due premier a rotazione per 18 mesi l’uno dopo l’altro, 36 ministri e 16 vice: si tratta del più numeroso esecutivo della storia del paese, un record. Il ritardo – l’ennesimo colpo di scena di una crisi lunga più di un anno e costata 3 tornate elettorali – è stato causato giovedì scorso da una sollevazione di influenti membri del Likud (il partito di Netanyahu) che non hanno ricevuto incarichi ministeriali o che si sono dichiarati insoddisfatti di quelli avuti. Nessun problema invece per il partito di Gantz, Blu-Bianco, che ha ottenuto dicasteri importanti tra cui la Difesa per lo stesso Gantz (venerdì scorso si è dimesso da presidente della Knesset), gli Esteri, con l’ex capo di stato maggiore Gabi Ashkenazi e la Giustizia con Avi Nissenkorn. Da segnalare l’arrivo al governo per la prima volta di un’ebrea di origine etiope, comunità più volte dimenticata dalla società israeliana: Pnina Tamano-Shata avrà infatti l’importante dicastero dell’Immigrazione.
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