Iraq: Iran lancia missili contro basi militari Usa

L’Iran ha lanciato oltre una dozzina di missili balistici contro almeno due basi che ospitano militari statunitensi e personale della coalizione in Iraq. Lo ha riferito il governo Usa, secondo cui i missili sono stati lanciati dall’Iran alle ore 17.30 di ieri (ora della costa orientale Usa) contro la infrastrutture militari al Assad di Irbil, in Iraq. Una nota del dipartimento della Difesa Usa riferisce che Washington e’ impegnata a “valutare la situazione e la nostra risposta”, e si riserva di assumere “tutte le misure necessarie a proteggere e difendere il personale Usa, i partner e gli alleati nella regione”. Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha definito l’attacco una “misura proporzionata di autodifesa”, assunta da Tehran in risposta all’uccisione da parte degli Stati Uniti del generale Qasem Soleimani. In un tweet pubblicato questa mattina, il ministro ha affermato che Tehran ha assunto “misure proporzionate di autodifesa sotto l’Articolo 51 della Carta Onu, bersagliando la base da cui e’ stato lanciato il vile attacco armato contro i nostri cittadini e ufficiali”. Zarif ha aggiunto che l’Iran “non cerca una escalation del conflitto, ma si difendera’ da qualunque aggressione”.

L’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha presieduto una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale iraniano nelle ore successive all’uccisione del generale Qasem Soleimani da parte degli Stati Uniti, ed ha chiesto che la ritorsione contro gli interessi statunitensi avvenga in maniera “diretta e proporzionale”. Lo scrive il quotidiano “New York Times”, secondo cui Khamenei si e’ discostato dalla “usuale tattica” di Tehran di agire contro gli Stati Uniti per procura, sostenendo invece che ad agire debbano essere direttamente le forze iraniane. Sin dall’istituzione della Repubblica islamica, nel 1979, Tehran ha esercitato le proprie politiche di potenza agendo tramite gli attori di prossimita’ coltivati nella regione.

La rabbia generata a Tehran dall’azione di Washington sembra aver spinto pero’ Tehran ad accantonare le tradizionali cautele. Ieri, 6 gennaio, milioni di cittadini iraniani sono scesi in strada per la processione funebre svoltasi in onore del generale ucciso in un attacco aereo a Baghdad. Khamenei ha versato pubblicamente lacrime sulla bara del generale. La folla radunatasi ieri a Tehran non ha precedenti dal funerale del fondatore della Repubblica islamica, l’ayatollah Ruhollah Khomeini, nel 1989. Il generale della Guardia della rivoluzione Hamid Sarkheili ha dichiarato che l’Iran e’ “pronto ad esigere una feroce vendetta contro l’America”.

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