Iraq, attaccato campo dell’opposizione iraniana: 26 morti

Attaccata l’ex base militare americana in Iraq che ora ospita 2.200 membri dell’opposizione iraniana, nota come Camp Liberty. Secondo i Mujahedin del popolo dell’Iran, 23 militanti sono rimasti uccisi insieme a tre poliziotti iracheni nel lancio di circa 80 missili contro il campo che si trova nei pressi dell’aeroporto di Baghdad. Finora non vi sono state rivendicazioni dell’attacco che non è il primo contro Camp Liberty, lasciato dalle truppe americane nel 2011, già obiettivo di lancio di missili nel febbraio e nel dicembre del 2013. “Ci stiamo consultando con il governo iracheno per capire la completa entità di questo attacco non provocato”, ha detto John Kerry condannando l’attacco. Il segretario di Stato americano ha quindi esortato il governo iracheno a fornire maggiore protezione al campo, noto anche come Camp Hurriya, e di individuare e punire i responsabili del lancio di decine di missili contro il campo.

“Con il maggiore coinvolgimento iraniano in Iraq la situazione della sicurezza a Camp Liberty diventa sempre più rischiosa – gli ha fatto eco Ed Royce, presidente della commissione Affari Esteri della Camera – il governo iracheno si è impegnato a proteggere gli abitanti del campo. Gli Stati Uniti e la comunità internazionale devono ricordare a Baghdad questo impegno”.

Secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, nell’attacco al campo, che si trova vicino all’aeroporto internazionale di Baghdad, sono state uccise oltre 20 persone e decine sono state ferite. Kerry ha incoraggiato più Paesi a rispondere “a questa urgente situazione umanitaria accogliendo i residenti del campo e contribuendo al fondo istituito dall’Onu per sostenere la loro ricollocazione”.

Circa Alessandro Moschini

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